Addio finti orgasmi, arriva l’orgasmometro: “Metodo scientifico creato capovolgendo il test per il dolore”. Addio finti orgasmi, in occasione del Global Orgasm Day, la Giornata mondiale dell’orgasmo che si celebra domani, mercoledì 31 luglio, arriva un metodo scientifico che riesce a misurarne l’entità. E se l’argomento è ancora tabù nel 2024, grazie ai progressi scientifici, stiamo gradualmente superando credenze prive di qualsiasi fondamento.
“L’orgasmo è la funzione meno studiata, e che produce più dibattiti. Più chiacchiere e poca scienza. Eppure, l’orgasmo è in realtà la cosa più importante della nostra funzione sessuale, perché nella nostra specie lo scopo fondamentale del sesso è l’elemento del piacere e dell’unione. Noi non ci accoppiamo con l’obiettivo di riprodurci”, spiega all’Adnkronos Salute Emmanuele Jannini, ordinario di sessuologia medica all’Università di Roma Tor Vergata, secondo il quale l’orgasmo bene alla salute “perché viene a stimolare nel nostro cervello le aree della ricompensa, le aree della zona dopaminergica”.
L’orgasmo si può misurare
Quindi addio alle domande del tipo: “ti è piaciuto?”. “Questo metodo scientifico per misurare l’intensità dell’orgasmo è stato un po’ come ‘l’uovo di colombo’. Noi lo abbiamo creato capovolgendo il test che da cento anni si usa per il dolore. Lo abbiamo chiamato orgasmometro. Quello maschile è stato pubblicato su ‘Andrology’ e quello femminile su ‘Plos One’. È un test molto utilizzato, entrato nelle linee guida internazionali. Perché, mentre disponevamo da decine e decine di anni di test dedicati all’eiaculazione, alla lubrificazione, al desiderio, a tutte le funzioni sessuali possibili e immaginabili, all’orgasmo non aveva pensato nessuno”, racconta Emmanuele Jannini.
Un tabù anche scientifico “sicuramente perché c’è anche questo elemento nella nostra civiltà occidentale, nel senso che una certa lettura della religione è particolarmente negativa nei confronti della dimensione del piacere. In realtà questo è un problema non banale, perché appunto il sesso è per noi piacere. Non si può andare contro l’evidenza. Tutti gli animali fanno sesso per riprodursi. Noi e i bonobo, con cui abbiamo in condivisione il 98% dei geni, abbiamo imparato ad accoppiarci fuori dal momento della fecondità. La natura, o l’evoluzione o chi per lei, ci hanno dotato di un preciso meccanismo di esclusione della dinamica riproduttiva come motore, come scopo del sesso”.
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