Home » Deep Purple: “Nuovo disco come la formula della vita oggi. Long Goodbye Tour? C’è un indizio nel titolo”
Spettacolo

Deep Purple: “Nuovo disco come la formula della vita oggi. Long Goodbye Tour? C’è un indizio nel titolo”

Deep Purple: “Nuovo disco come la formula della vita oggi. Long Goodbye Tour? C’è un indizio nel titolo”. Deep Purple sul nuovo disco, il Long Goodbye Tour, e non solo, i membri di una delle più grandi rock band della storia ne parlano in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Nelle grafiche che accompagnano l’uscita del nuovo album dei Deep Purple c’è un’equazione, scritta a mano, complicatissima, fra radici quadrati, frazioni e simboli. In copertina il risultato, semplice, che è anche il tiolo dell’album: «=1».
Ian Gillan: «Quella formula è molto complicata, come la vita di oggi. Io vorrei che la vita fosse così: 5 meno 4 uguale 1… E invece tutti abbiamo a che fare quotidianamente con questi problemi».

Come ci si tutela, come si evitano le complicazioni?
«Bisognerebbe farne senza, ma il problema è che abbiamo vissuto mille anni sotto un dato sistema di ordine pubblico e ci è servito, ma negli ultimi 30 anni è cambiato ed è diventato un sistema di regole e regolamenti che devi rispettare. Se non lo fai non puoi nemmeno comprarti un vestito o del cibo: e allora devi schiacciare qui, accettare i cookies… Bisogna adeguarsi».

Come è nato l’album?
«Simon (McBride, il nuovo chitarrista arrivato nel 2022 e alla prima prova su disco ndr) è stato il catalizzatore. Ha sostituito Steve Morse e la sua energia è stata contagiosa. Esplodevano idee a tutti ed è stato facile e veloce».

Deep Purple: “Nuovo disco come la formula della vita oggi”

È un disco, prodotto da Bob Ezrin, che riporta alle vostre origini, l’heavy di cui siete stati pionieri con venature quasi prog, ma con una nota di freschezza nei suoni.
«Sembra anni Settanta — interviene nel colloquio McBride — perché io sono diverso da Steve. Lui era più per la melodia, io penso più in termini di riff: sono cresciuto con i riff e nei primi dischi dei Deep Purple ce n’erano molti. Sembra fresco, inoltre, perché eravamo tutti gasati e ci stavamo divertendo».

Nel 2017 avevate annunciato il Long Goodbye Tour… Siete ancora qui.
«Non era un tour di addio (torna a parlare Gillan), l’indizio era nella parola “long” che avrebbe dovuto essere un modo per prendere in giro gli altri che annunciavano tour di addio… Alla fine siamo stati vittime del nostro stesso progetto. Non c’è un piano per fermarsi, non c’è mai stato, e lo dico senza timore di essere smentito. Dopo questo disco andremo avanti».

[…] L’intelligenza artificiale nella scrittura, gli avatar per i concerti… può essere questo il futuro del rock?
«È qualcosa che ruba l’anima… Sarò vecchio stampo ma non amo nemmeno i telefoni ai concerti perché chi filma non si concentra, non c’è simbiosi, non c’è un’ esperienza olistica. Con gli avatar la gente vedrà qualcosa che è stato creato altrove e su cui qualcuno semplicemente ci guadagna.

Per l’AI invece è diventato vero quello che aveva predetto un produttore: un giorno verrà premiato qualcuno che non sa suonare nemmeno uno strumento. Schiacci un bottone ed ecco la canzone, ma, senza quelle ore passate a studiare e a provare, la musica sarà solo un modo per fare soldi e non qualcosa che, indipendentemente dal successo, ti accompagna nella vita. Al di fuori della musica c’è un altro tema importante che riguarda l’AI: interpreta tutto in funzione dell’orientamento sociale, politico e religioso che le è stato dato all’inizio».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com