Paola Iezzi: “Separazione da mia sorella, scelta sua per un motivo. Paola & Chiara ci saranno per sempre ma…”. Paola Iezzi sulla separazione dalla sorella Chiara, i progetti futuri, e non solo, la cantante e nuova giudice di X Factor, 50 anni, si racconta a cuore aperto in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
La tassa da pagare è comunque la domanda su di lei. Di solito tra sorelle ci si divide i compiti: chi era la ribelle e chi la conforme?
«Chiara è stata la più ribelle, quelle che ha fatto più casini, ma relativi, perché siamo state entrambe sempre molto disciplinate, ligie al dovere. La nostra è un’unione molto forte, che ha avuto un momento di difficoltà dopo 17 anni di carriera simbiotica. A un certo punto ha prevalso una certa dose di insofferenza».
Chi ha lasciato l’altra?
«Il nostro sodalizio ha scricchiolato più da parte sua che da parte mia, Chiara ha iniziato a soffrire questo binomio. Entrambe abbiamo sofferto, ma forse io di più, sono la più piccola: lei aveva deciso la separazione e io l’ho subita. Ho dovuto assecondare la sua scelta e nel tempo ho cercato di comprendere le sue ragioni. Dopo 10 anni c’è stato il riavvicinamento artistico, ha vinto la voglia di rimettere insieme i cocci».
Ora di nuovo insieme per sempre?
«La reunion andrà avanti finché lo vorremo, siamo arrivate alla conclusione che Paola & Chiara ci saranno per sempre, anche se ognuna magari seguirà i propri progetti personali».
Paola Iezzi: “Separazione da mia sorella? scelta sua per un motivo”
Tra i suoi progetti personali c’è «X Factor», a settembre su Sky.
«Sono sempre stata una fan del programma, mi sono spesso divertita e identificata, ho sempre sperato che mi chiamassero a farlo, era il mio piccolo sogno nel cassetto. Non ci ho dovuto pensare, ero felice e sorpresa, pensavo che ormai non sarebbe più successo».
Che giudice è: si fa intenerire o sa essere pungente?
«Sono una persona molta empatica, quindi vivo le ansie dei ragazzi, mi rivedo in molti di loro, ma cerco comunque di essere giusta. A volte il pubblico contesta le decisioni, ma X Factor non è una trasmissione sul belcanto, piuttosto sulla ricerca delle popstar del futuro. Il talento è anche comunicazione, noi cerchiamo ragazzi che sappiano toccare certe corde nella sensibilità di chi guarda».
Dia un giudizio sugli altri giudici. Manuel Agnelli?
«Lo conosco da quando avevo 17 anni».
Fate generi lontanissimi, non la guardava dall’alto in basso?
«È una persona meravigliosa, ha un’aria snob, e forse per certi aspetti, musicalmente parlando, lo è perché il suo è uno stile ben preciso, non è un poppettaro, ma riesce comunque a comprendere tutti i linguaggi della musica. Non aveva WhatsApp e alla fine siamo riusciti a convincerlo a scaricarlo, il più felice è il suo manager che ha smesso di mandargli foto via mms a un euro l’una».
Jake La Furia?
«Anche lui lo conosco da tempo, è una fucina di battute, una dietro l’altra, è un cazzaro, fa morire dal ridere, è difficile restare seri con lui, potrebbe fare lo stand-up comedian, è sempre prontissimo».
Paola Iezzi: “Paola & Chiara ci saranno per sempre ma…”
Achille Lauro?
«Avevo un’idea sbagliata di lui, immaginavo che fosse distaccato, algido, un po’ snob, un po’ freddo, poco empatico. Invece ho trovato una persona speciale, di una dolcezza pazzesca, un gentleman, con bellissimi modi di fare».
Giorgia come se la cava come conduttrice?
«Con lei abbiamo la chat “Ma ora vediamo il filmato”, la frase che ripete più spesso. Ci siamo sempre volute bene. Mi ha stupito perché ha la naturalezza di chi ha sempre fatto la conduttrice».
[…] Il successo non l’ha mai fatta vacillare?
«No, mai. Non mi sono mai fatta ubriacare dai complimenti, anche perché sono una persona estremamente critica, penso sempre che potrei fare meglio. Le insidie del successo si realizzano quando sei attratto dai lati oscuri della tua personalità e ti lasci sedurre dal fascino del maledetto».
Non è trasgressiva?
«Poco. A me piace trasgredire solo sul palco. È un non luogo dove posso essere tutto: mi spoglio, posso essere oltraggiosa, posso esagerare. On stage mi sfogo. Nella mia vita privata invece sono molto semplice, non faccio niente di azzardato».
Ha vissuto anche un insuccesso profondo. Come lo ha gestito?
«Ho preso tante mazzate, i bassi sono bassissimi quando li vivi, ma l’insuccesso ti forgia, è una prova del fuoco. Quando non mi volevano senza mia sorella mi sono fatta i dischi da sola, mi sono reiventata come dj prima nei bar poi nei club. Mi sono sempre data da fare».
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Aggiungi Commento