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Miriam Leone: “Oriana Fallaci? Pochi sanno un aspetto della sua vita privata. Il superpotere delle donne è soprattutto uno”

Miriam Leone: “Oriana Fallaci? Pochi sanno un aspetto della sua vita privata. Il superpotere delle donne è soprattutto uno”. Miriam Leone su Oriana Fallaci, la maternità, la condizione delle donne oggi, e non solo, l’attrice siciliana, 39 anni, parta a tutto tondo in una intervista a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] lei in passato aveva dichiarato di non sognare particolarmente la maternità. Difendendo, però, l’idea che una donna debba avere il diritto di scegliere se diventare madre oppure no.
“La questione è più sottile. Non aver messo al primo posto l’esser madre nel passato non significa non averlo desiderato. Penso semplicemente che la gravidanza non sia lo scopo ultimo dell’esistenza e della realizzazione di una donna: la maternità non è un destino obbligato. Quando accade, però, è un cammino di meraviglia. Si scoprono nuove parti di sé che si attivano in maniera fortissima. Un neonato di cui prendersi cura genera un forte senso di responsabilità, e allo stesso tempo anche di incanto. Il lungo lavoro che ho fatto in analisi mi ha portato ad affrontare nodi profondi della mia vita. Diciamo che a questa tappa ci sono arrivata abbastanza risolta. Sono io l’adulta e non posso più lasciarmi trascinare dalla “me bambina”, per generare ho dovuto prima generare me stessa”.

La sua infanzia come è stata?
“Sono sempre stata una timida estroversa, praticamente un ossimoro vivente. D’altra parte l’essere umano è una contraddizione, no? Ero bionda, mi prendevano per straniera. Crescendo ho dovuto imparare ad aprirmi e a proteggermi. Ero diffidente, e la paura limita la libertà. Ma questa è l’evoluzione, riguarda tutti. S’impara a tenere in equilibrio le tante parti di sé”.

Miriam Leone: “Oriana Fallaci? Pochi sanno un aspetto della sua vita privata”

Lei si autodefinisce ricercatrice della vita.
“Tutto dipende da come si vedono le cose. La ricerca è un modo di vivere, uno stile di vita. E io sono assetata di tutto. A volte osservo le persone seduta in un bar per ore, scruto il contenuto dei carrelli nei supermercati, immagino le storie dietro i volti che incrocio. Immergersi nella ricerca porta, però, anche nella profondità delle cose che sa essere oscura. Per fortuna si risale e si torna a rivedere la luce. Un po’ come i sommozzatori”.

L’essere attrice l’aiuta…
“In parte sì perché interpreto personalità sempre diverse. L’aspetto interessante del recitare, però, è un altro, e cioè l’avermi portata sempre di più a non giudicare le persone”.

In che senso?
“Quando si interpreta un personaggio bisogna accettarlo, dargli un volto, scandagliarne il carattere e i limiti, e non criticarlo, mettersi nei suoi panni come si insegna anche nei laboratori teatrali. Oggi questa sensibilità, che possiamo chiamare anche empatia, la sento poco, il contatto fisico fa paura, si comunica solo con immagini sui social e in chat. Mettersi nei panni degli altri, invece, aiuta a non farsi la guerra. Bisognerebbe imporre laboratori teatrali già alle elementari”.

Uno dei suoi ultimi ruoli è stato quello di Eva Kant nella trilogia diretta dai Manetti Bros. Ha ottenuto la candidatura ai David di Donatello 2022 come Miglior Attrice Protagonista. Se oggi avesse i super poteri cosa farebbe?
“Ho già usato i miei super poteri per partorire! Di Eva Kant mi piace l’essere autonoma e indipendente, nascondendo la sua identità quando è in azione. Tutti portiamo una maschera, a volte è necessaria, a volte inutile, altre è una difesa diplomatica. D’altra parte non siamo perfetti. Oggi sui social va di moda il trend che invita a essere se stessi. Non lo capisco. Perché non è che si possa dire sempre cosa si vuole, mi sembra più un modo per bypassare l’educazione”.

Miriam Leone: “Il superpotere delle donne è soprattutto uno”

Di recente è stata Giulia Portalupi nella serie tv I leoni di Sicilia, sulla saga dei Florio, premiata ai Nastri d’argento 2024 come migliore serie drammatica. Sono i ruoli a scegliere lei o il contrario?
“Avevo letto il libro qualche anno fa e mi ero innamorata proprio della figura di Giulia. Allora alle donne non era concesso scegliere nulla della propria vita. Lei però si ribella al mondo patriarcale e alla vergogna di avere figli fuori dal matrimonio. Interpretare questi personaggi è una scelta. In fondo sono donne che hanno fatto la storia senza passare alla Storia. Peraltro dovevo immedesimarmi nel ruolo di donna incinta e poi madre, con neonati di sette giorni che portavano sul set. Mi facevano battere il cuore”.

Oriana Fallaci è stata una grande giornalista in un mondo solo maschile, invece. Come si è preparata per interpretarla in Miss Fallaci?
“È stata un’eroina. Possedeva un’onestà chirurgica. Pochi sanno quanto abbia sofferto nella vita privata anche a proposito dei figli mai avuti. Si è conquistata tutto con spavalderia. Ho divorato il libro Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna”.

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