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Salute

Scoperto mAb 77, l’anticorpo promettente che efficace contro un virus: lo studio

Scoperto mAb 77, l’anticorpo promettente che efficace contro un virus: lo studio. Si chiama mAb 77 ed è un anticorpo promettente che potrebbe rivelarsi efficace contro il virus del morbillo. È stato scoperto dagli scienziati della Columbia University e del Centro per l’innovazione dei vaccini del La Jolla Institute for Immunology (LJI), i quali hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista Science.

Gli esperti spiegano che, quando il virus del morbillo entra in contatto con una cellula umana, si fondono, permettendo al materiale genetico virale di penetrare nel nucleo della cellula.

In questa ricerca, il team guidato da Erica Ollmann Saphire e Matteo Porotto ha utilizzato una tecnica di imaging chiamata microscopia crioelettronica. Questa tecnica ha permesso di osservare, con un dettaglio senza precedenti, come l’anticorpo riesce a neutralizzare il virus prima che completi il processo di fusione.

Abbiamo ottenuto istantanee precise che ci permettono di osservare la proteina di fusione che si dispiega e l’anticorpo che si lega alla membrana prima che la fusione si completi. Ipotizziamo che anche altri anticorpi si comportino in questo modo, ma non sono mai stati raggiunti livelli di dettaglio così vividi. È come guardare un libro”, spiega Matteo Porotto.

mAb 77, l’anticorpo contro il morbillo

Gli esperti spiegano che il virus del morbillo appartiene alla famiglia dei paramixovirus, che include anche patogeni pericolosi come il virus Nipah, i virus parainfluenzali e l’Hendra, tutti con potenziale pandemico.

“Il morbillo è una malattia altamente contagiosa trasmessa per via aerea nonostante gli sforzi e le campagne di vaccinazione, resta una grave minaccia per la salute, soprattutto tra i più piccoli. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il morbillo ha causato 136mila decessi nel 2022, principalmente bambini sotto i cinque anni che non avevano completato il ciclo di vaccinazione”, scrive Dawid Zyla, altra firma dell’articolo.

Attualmente, non esiste un trattamento specifico per il morbillo, il che rende fondamentale la ricerca di nuove opzioni terapeutiche, soprattutto per prevenire i casi gravi. I ricercatori hanno studiato l’anticorpo mAb 77, che prende di mira la glicoproteina di fusione del virus del morbillo, utilizzata dal virus per entrare nelle cellule umane. Hanno progettato una versione della glicoproteina di fusione del morbillo sufficientemente stabile per essere analizzata tramite microscopia crioelettronica.

Gli esperti hanno identificato una variante del virus in grado di attaccare il sistema nervoso centrale e l’hanno esposta all’anticorpo mAb 77. I risultati dell’indagine mostrano che l’anticorpo è in grado di interrompere il processo di fusione, prevenendo così l’infezione virale.

Speriamo di poter utilizzare questo approccio per proteggere le persone dal morbillo e per curare i pazienti che contraggono il virus. Nei modelli murini, l’anticorpo forniva una protezione notevole. Siamo davvero ottimisti su questa nuova opzione”, concludono gli autori.

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