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Carlo Rossella: “Frustate da Oriana Fallaci ma le volevo bene. Niente figli? Contento vedendo quelli degli altri”

Carlo Rossella: “Frustate da Oriana Fallaci ma le volevo bene. Niente figli? Contento vedendo quelli degli altri”. Carlo Rossella e le frustate da Oriana Fallaci, i figli che non ha avuto, e non solo, il giornalista pavese, 81 anni, ripercorre le tappe più significative della sua vita privata e professionale, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Carlo Rossella, è meglio fare il direttore o l’inviato?
«Un proverbio napoletano dice che comandare è meglio che fottere. Però io preferisco fottere, quindi meglio fare l’inviato, soprattutto se sei un inviato di guerra e vai in giro per il mondo come ho fatto io».

La trasferta più pericolosa?
«Il Libano durante la guerra, avevo casa a Beirut, sulla Corniche: dalle finestre guardavo il mare. Ero vicino all’ambasciata inglese».

Ha incrociato la Fallaci?
«Varie volte, mi trattava a frustate, ma mi voleva bene».

Com’erano le sue frustate?
«Mi diceva cose terribili, una critica dietro l’altra. Era a suo modo divertente, una donna dal temperamento eccezionale».

Oggi chi è il più bravo?
«Bernardo Valli, non solo per l’esperienza giornalistica, ma per quella di vita: mi inchino davanti a uno che è stato nella Legione Straniera».

Carlo Rossella: “Frustate da Oriana Fallaci ma le volevo bene”

[…] Ha diretto un quotidiano, due tg, i settimanali. Dove si è divertito di più?
«Mi sono divertito molto a fare il Tg1, perché l’esperienza della televisione, per me che venivo dalla carta stampata, era stimolante».

Ma non è lì che la soprannominarono Rossella 2000?
«Mi faceva sorridere, probabilmente erano abituati a un Tg1 più pesante. Io invece l’ho alleggerito con dei servizi divertenti. Vale anche nella vita: bisogna alternare pesantezza e leggerezza. Prendere tutto troppo seriamente è un gravissimo errore, soprattutto nel giornalismo».

[…] Le manca Papa Francesco.
«Mai incontrato, mi piacerebbe conoscerlo. È un Papa anomalo, molto simpatico ed empatico. Tutti questi papi, ognuno a modo loro, sono dei grandi comunicatori: un bel salto rispetto a Pio XII, che pure ho conosciuto».

[…] I reali sono stati sostituiti dagli Agnelli, poi dai Berlusconi, poi dai Ferragnez. Ora non ci sono più nemmeno loro.
«Cominciamo a cancellare i Ferragnez. L’unico aristocratico, negli esempi che mi ha fatto, era l’Avvocato Agnelli: un principe per il fascino».

[…] Il capo che non bisogna assolutamente avere, per non rischiare di usarlo?
«Per l’uomo, gli abiti a quadretti: orrendi. Per le donne, l’abito più difficile da portare è il tailleur, eppure molte si ostinano. Il doppiopetto, poi, smaltisce le magre, ma le altre…».

Maria Angiolillo è mancata. Chi ha preso il suo posto nell’animare i salotti?
«Maria Angiolillo è irripetibile e nessuna potrà mai sostituirla. È una persona indimenticabile. Certe sere, quando tutti andavano via, io e un mio amico cercavamo di farle dire qualche malignità sui suoi ospiti: mai riusciti».

La persona più divertente che ha incontrato?
«Il Principe Carlo, ai tempi non ancora re. Aveva un sense of humour molto british, era divertente e pieno di battute».

Carlo Rossella: “Niente figli? Contento vedendo quelli degli altri”

Di quale scoop è più orgoglioso?
«L’incontro con Reagan. Era un attore, quindi sapeva recitare fino in fondo la sua parte di presidente degli Stati Uniti. Ma mi è rimasto impresso quel suo infinito amore per la moglie, Nancy: avevano ormai una certa età, eppure alla Casa Bianca si tenevano per mano come due fidanzatini, è una cosa che mi ha sempre commosso».

Allora non posso non chiederle di sua moglie Daniela.
«Se parliamo di lei si arrabbia».

Cerchiamo di non farla arrabbiare.
«È una donna adorabile, straordinaria, intelligentissima. Di grandissima umiltà, già professoressa di endocrinologia pediatrica, con un’etica molto forte».

Com’è che è rimasta con lei? Non c’era mai…
«Daniela ha la pazienza di Penelope. È la roccia alla quale sono rimasto attaccato».

Le è dispiaciuto non avere figli?
«No, soprattutto vedendo quelli di molti amici miei. I figli di oggi mancano totalmente di riconoscenza e questa cosa mi rattrista».

[…] In terza media la madre di un suo compagno di classe le infilò la mano nei pantaloni.
«È vero. Ma ai tempi non la considerai una molestia, anzi mi aveva aperto un orizzonte abbastanza piacevole. Però, certo, le sensibilità sono cambiate, oggi sarebbe diverso».

[…] Ha paura della morte?
«Sì, soprattutto mi fa paura la cassa da morto: pensi se uno poi si risveglia. Ho già dato disposizioni che preferisco essere bruciato».

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