Contrae il papillomavirus in un rapporto sessuale in auto: fa causa all’assicurazione e chiede 1 milione di dollari. Una donna contrae il papillomavirus durante un rapporto sessuale in auto, così decide di fare causa all’assicurazione con il partner era assicurato, chiedendo 1 milione di dollari di risarcimento. I fatti risalgono al dicembre del 2017 ma il caso è tornato ad occupare le pagine della cronaca locale.
La donna e il suo partner di allora, entrambi residenti nello Stato americano del Missouri, hanno avuto rapporti sessuali non protetti a bordo di una Hyundai Genesis di proprietà dell’uomo, portatore del papillomavirus umano (HPV). Lui sostiene di aver avvisato la donna della sua condizione, ma lei sostiene di essere rimasta all’oscuro finché non è rimasta contagiata.
Nel febbraio 2021 la donna si è rivolta al tribunale chiedendo un risarcimento alla Geico, la compagnia assicurativa con cui l’uomo aveva un contratto per il suo veicolo. MO, come è stata identificata la donna nella causa, ha sostenuto “spese mediche passate e future” e “dolore e sofferenza fisica e mentale”. Il suo avvocato ha chiesto un risarcimento di 1 milione di dollari, citando la polizza assicurativa dell’auto.
La sentenza
Il tribunale distrettuale si è pronunciato a favore della compagnia assicurativa. “Dopo aver analizzato le argomentazioni delle parti, la corte conclude che i rapporti sessuali consensuali in automobile non costituiscono uso dell’automobile ai sensi della politica in questione”, ha affermato il giudice del caso. Ma MO non è disposta a arrendersi.
La settimana scorsa, il legale della donna porterà il caso davanti a una corte d’appello federale. L’avvocato sostiene che la polizza assicurativa dell’uomo è abbastanza ampia da giustificare la richiesta di risarcimento per lesioni personali, derivanti dalla sua infezione da HPV e dal successivo sviluppo di cancro al cervello.
“Secondo la Geico Auto Policy, lesioni personali significa lesioni personali a una persona, inclusa la conseguente malattia, malattia o morte”, ha affermato l’accusatore. A decidere il caso sarà un collegio di tre magistrati. Il legale della donna è ottimista poiché uno dei giudici metteva in dubbio il significato di “uso normale di un’automobile”. “È prevedibile che la gente faccia sesso in macchina”, ha dichiarato.
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