Cate Blanchett: “Borderlands? Una vera follia girarlo. Io perfetta? Vi dico cosa pensano le persone di me”. Cate Blanchett su Borderlands e non solo, l’attrice e produttrice cinematografica australiana con cittadinanza statunitense, 55 anni, parla a tutto tondo in una intervista a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Lei a un tavolo importante del mondo si siede per davvero. Dal 2016 è ambasciatrice per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Di cosa si parla, lì?
“Purtroppo, il tema ricorrente è “crisi globale”. Oltre a Gaza e all’Ucraina, ricordiamoci che ci sono fronti aperti in Congo, Yemen, Sudan, Giordania, dove sono stata qualche anno fa, nei campi profughi. Situazioni complicatissime, alcune degenerate solo negli ultimi mesi, nonostante anni di instabilità. Tutto ciò richiede nuove discussioni e soluzioni a lungo termine, nel frattempo, però, c’è la necessità di fermare le cose. La mia è una voce privilegiata che può fare da cassa di risonanza ad altre che sono sul campo, lì dove tutto succede”.
Nel suo privato come la vive, anche pensando ai suoi figli?
“Sono tempi che definirei “heart breaking”, spezzano il cuore. Abbiamo pochi punti di riferimento, leadership deboli alle prese con problemi collettivi troppo grandi. Per prendere decisioni sensate, oggi, occorre essere visionari: impossibile altrimenti fronteggiare tali complessità. Nel nostro quotidiano non si può che restare – almeno! – informati. È fondamentale farlo capire anche alle nuove generazioni, io lo dico sempre ai miei quattro figli, tutti adolescenti. Anche se è molto doloroso, a volte sconcertante, non bisogna restare in superficie. È stupido e pericoloso non capire o rifiutarsi di capire che alcune cose stanno andando molto male”.
Cate Blanchett: “Borderlands? Una vera follia girarlo”
Tipo? Cosa sente più da vicino?
“La paura. È diventata un’arma “letale” del nostro presente. Separa le persone tra di loro ma anche da loro stesse, dalle loro parti migliori. Proprio ora che dovremmo pensare a trovare delle risposte comuni a sfide collettive. La paura è una nemica per tutti. Per fortuna, lì fuori ci sono molte persone che ci provano, facendo sentire la propria voce. Ciascuna, anche piccola, conta”.
La sua è sempre positiva: l’affermazione “Sì” è un motto professionale con Giorgio Armani. Che altri valori ha?
““Sì” per me è un’affermazione di vita. Cercare di dire un sì in tempi difficili mi sembra quanto mai attuale e importante. “Sì” è pensare che la vita non è solo esistere, ma anche esporsi e lottare per le proprie idee, predisporsi alle esperienze e ai cambiamenti. A volte dire sì è la scelta migliore che possiamo fare. Per me, averlo detto a Giorgio Armani molti anni fa (dal 2013 Cate è testimonial del profumo “Sì”, ndr) è stata una delle decisioni più belle della vita perché mi ha regalato l’amicizia con un uomo incredibile. Mi ha insegnato che molte cose sono possibili, restando aperti al mondo”.
[…] Si dice che la bellezza esteriore non esista senza quella interiore: crede in questo concetto di “stato di grazia”? E lei come mantiene il suo?
“Semplice: facendomi truccare e pettinare da persone molto brave! Scherzo. La bellezza è una parte importante della vita di tutte le donne, in generale. Però se ci concentriamo troppo su come ci vediamo, come siamo percepite, come stiamo invecchiando, l’esistenza diventa sottile e fragile. Sono d’accordo sul fatto che la bellezza più autentica non si veda, è privatissima. E poi alla fine le persone più belle sono davvero quelle meglio “connesse” con se stesse. Fuori, si vede!”.
Cate Blanchett: “Io perfetta? Vi dico cosa pensano le persone di me”
Lei sembra sempre perfetta: ci è nata o è un ruolo che interpreta magistralmente?
“Credo che le persone pensino che io sia piuttosto algida. Ho un’identità lavorativa costruita con molti successi, però sono stati più i piccoli fallimenti e le delusioni personali a rivelare chi sono. Spero si percepisca che non prendo mai i privilegi della mia vita come garantiti, perché non sono cresciuta avendoli. Direi che no, non mi sforzo per raggiungere la perfezione”.
Dopo Cannes, in estate la vedremo in Borderlands, film in cui interpreta un’eroina dai capelli arancioni e in tuta di pelle che tenta di salvare un mondo distopico, altra metafora dei tempi attuali. Come è stato interpretarla?
“Una vera follia, nel senso più positivo del termine! Quando ho saputo che nel cast ci sarebbe stata Jamie Lee Curtis, in assoluto una delle donne che più ammiro, ho detto: “Non importa cosa sia, devo esserci!”. Il bello del film è stato il gruppo di persone che ci hanno lavorato, da Kevin Hart e Jack Black: tra scene di stunt e battute, siamo tutti tornati un po’ bambini”.
Quindi si è divertita. Cosa la diverte?
“In realtà mi diverto quasi sempre, sia sul set sia in regia, non importa quanto intenso sia il ruolo o la storia che devo raccontare. Amo il mio lavoro perché “espande” ciò che sono. Mi piace calarmi in ruoli e look che nella vita mai oserei. Per esempio, i capelli color carota fluo!”.
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