Jane Fonda: “Hollywood mi ha resa infelice, ci sono tornata solo per un motivo. Il mio messaggio per le donne”. Jane Fonda su Hollywood e non solo, l’attrice, produttrice cinematografica, attivista e modella statunitense, 87 anni, parla a cuore aperto in una intervista a ‘Vanità Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Lei è un’attrice, ma anche un’attivista e una femminista, ci racconta come gli standard di bellezza di Hollywood hanno influenzato la sua vita?
«Mi hanno resa infelice. Non li sopportavo. Ho iniziato come attrice prendendo lezioni con Lee Strasberg, l’insegnate degli attori famosi, e mi piaceva essere in una piccola classe in cui tutti si prendevano sul serio, e dove nessuno si preoccupava del proprio aspetto. Poi all’improvviso sono approdata a Hollywood e quando, dopo il mio primo film divenni una star, tutto dipendeva dal mio aspetto e dal trucco, dai miei genitori, dal mio corpo e lo odiavo. E giurai a me stessa che non sarei mai più tornata a Hollywood. Passai a Broadway e lì era meno brutto perché facevo teatro. Ma dovevo guadagnarmi da vivere e ritornai sui miei passi.
Mi ci è voluto molto tempo per fare la pace con i canoni di bellezza dell’industria del cinema. Odiavo concentrarmi sul mio aspetto. Non pensavo di essere carina, mi ha davvero messo molto a disagio. Appena ho iniziato ad allenarmi e a studiare trucco e capelli, lavorando con veri professionisti, ho iniziato a sentirmi meglio. Perché sapevo che avevo un aspetto migliore e mi prendevo più cura di me stessa. Adesso che ho 86 anni, è diverso, se non lo faccio, se non mi trucco bene, è un problema. Alla mia età devi essere davvero curata, ho una squadra fantastica, c’è chi mi acconcia i capelli, chi mi fa il trucco e così faccio bella figura, quindi non è più un processo che odio, perché lo faccio e basta».
Jane Fonda: “Hollywood mi ha resa infelice”
Che cosa l’ha aiutata a resistere in queso ambiente in cui era guardata e giudicata?
«Fare finta di essere invisibile. Conosci lo slogan di L’Oréal “Perché tu vali”? Non è diventato reale per me finché non ho compiuto sessant’anni. Sono una late bloomer, sboccio in ritardo. Tutto è arrivato tardi per me, e va bene, a patto che non ti perdi lo spettacolo dei fiori».
Crede che il modo in cui venga percepito l’invecchiamento sia cambiato?
«Penso che la percezione stia migliorando e per una ragione: noi “vecchi” siamo di più, perché viviamo più a lungo. Le donne anziane rappresentano la fascia demografica in più rapida crescita nel mondo. E siamo più longeve degli uomini, quelle come me, con i capelli grigi e i corpi cadenti sono più numerose. Diventare vecchie e lasciare che i capelli diventino grigi sta diventando accettabile. Ma io voglio vivere la vita a pieno, non voglio lasciarmi cadere a pezzi.
Per questo mi alleno, ma in modo diverso da quando ero giovane, più lentamente. Quando si invecchia, il motto deve essere “rallenta”. Anche quando si fa l’amore si deve fare lo stesso, e bisogna dire al tuo uomo “vai piano”. È vero, però, che quando il tempo passa bisogna continuare a muoversi, oppure si perde l’abilità di farlo. Conosci l’espressione “usala o la perdi”? Beh, quando si invecchia è una cosa che capisci davvero, perché se non continui a muoverti, arrivi a un punto che non riesci più a farlo. Quindi mi mantengo attiva e mangio sano. Dormo nove ore ogni notte, a volte di più, e vista la mia età, solo così riesco a mantenere la mia energia e il mio spirito».
Jane Fonda: “Il mio messaggio per le donne”
Oltre a questi, quali gli altri suoi segreti di bellezza e longevità?
«Ho una buona postura, è importante stare in piedi con le spalle indietro e tenerle ben aperte, fa sembrare più giovani. Pensa se fossi ingobbita! E poi uso i prodotti L’Oréal, mi hanno aiutato e funzionano davvero. Ma ciò che mi mantiene vitale è la curiosità, sono rimasta curiosa della vita, delle altre persone. Voglio sapere cose nuove e imparo sempre. Non leggo romanzi, ma libri di scienza e leggo ciò che mi insegna qualcosa in più sulle cose che mi interessano. E sai cosa mi disse una volta il mio ultimo marito, Ted Turner, quando ho compiuto 60 anni? Quando gli confessai “Non mi sento la stessa, sento che non funzionerà” lui rispose “la gente non cambia dopo i 60 anni”. Ma le persone sarebbero nei guai se non cambiassero dopo i 60 anni! Io continuo a farlo e a fare nuove amicizie e la mia vita è piena ed emozionante proprio per questo».
[…] Vuole lasciarci un messaggio per le donne?
«Le donne sono combattenti e le donne sono forti. C’è un’espressione cinese che ritengo molto vera: “le donne sostengono metà del cielo”. Le donne sono il collante che tiene insieme tutto. E adesso non ci resta che dirlo. Siamo noi che sosteniamo metà del cielo, siamo il collante che tiene tutto insieme. Siamo noi che valiamo. E dobbiamo solo dirlo: abbiamo diritto di essere rispettate e ascoltate. Fate vostri questi pensieri e sentiteli dentro».
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