Schizofrenia, scoperta una differenza di meccanismi tra uomini e donne: cambia l’azione di due geni cruciali. La schizofrenia presenta una differenza di meccanismi tra uomini e donne. Si tratta dei meccanismi molecolari. La scoperta, tutta italiana, chiarisce per la prima volta come mai i sintomi della malattia siano così diversi tra maschi e femmine.
La ricerca ha evidenziato come il sesso influenzi l’interazione tra i geni DTNBP1 e COMT, entrambi rilevanti per il controllo delle funzioni cognitive e associati ai disturbi della schizofrenia. Questo studio, pubblicato su Molecular Psychiatry, è frutto della collaborazione tra le Università di Catania, Bari e Padova.
Questo approccio apre nuove prospettive per terapie personalizzate nella lotta contro i sintomi persistenti della schizofrenia, che spesso resistono anche durante la fase di remissione e sono poco mitigati dai farmaci esistenti.
“Capire in che modo le differenze di genere possano influenzare l’interazione tra la genetica e i sintomi cognitivi della schizofrenia rappresenta un passo fondamentale verso lo sviluppo di trattamenti specifici per uomini e donne“, spiega Gian Marco Leggio, professore associato di Farmacologia all’Università di Catania e coordinatore della ricerca, realizzata con il contributo di Federica Geraci e Roberta Passiatore dell’Università di Bari.
Lo studio italiano
Hanno partecipato allo studio anche Giulio Pergola dell’Università di Bari e della Johns Hopkins University di Baltimora, e Fabio Sambataro dell’Università di Padova.
I ricercatori hanno simulato in modelli animali geneticamente modificati le condizioni genetiche tipiche dei pazienti affetti da schizofrenia, riuscendo a delineare i meccanismi molecolari e funzionali con cui i geni DTNBP1 e COMT si influenzano reciprocamente, modulando le funzioni cognitive in base al sesso.
“L’approccio traslazionale del nostro studio ha permesso di comprendere dei meccanismi molecolari complessi che molto difficilmente si riescono ad evidenziare utilizzando un approccio prevalentemente clinico“, ha detto Sambataro.
Gli studi condotti con la risonanza magnetica funzionale sugli esseri umani hanno rivelato che la corteccia prefrontale dorso laterale, l’area del cervello che gestisce le funzioni cognitive compromesse nella schizofrenia, è influenzata dai geni DTNBP1 e COMT in maniera distinta a seconda del sesso. Questa scoperta suggerisce che i meccanismi alla base delle disfunzioni cognitive nella schizofrenia possono variare significativamente tra maschi e femmine, offrendo nuove intuizioni per la comprensione e il trattamento della malattia.
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