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Il mistero della grotta col virus, è “il luogo più pericoloso sulla Terra”: visitatori morti per una delle malattie più fatali

Il mistero della grotta col virus, è “il luogo più pericoloso sulla Terra”: visitatori morti per una delle malattie più fatali. Una grotta in Kenya è stata soprannominata il “luogo più pericoloso della Terra” a causa del virus che si ritiene si nasconda nei suoi passaggi oscuri. Situata nel Parco Nazionale del Monte Elgon in Kenya , la Grotta di Kitum ha una storia commovente e agghiacciante allo stesso tempo. Le pareti della grotta sono ricoperte di segni e graffi, ma anche se potrebbero sembrare opera di minatori in cerca di oro o diamanti, in realtà hanno un passato a dir poco particolare.

A causa del sale trovato nelle sua pareti, si ritiene che Kitum abbia attirato una serie di animali, tra cui antilopi ed elefanti desiderosi di utilizzare la grotta come una gigantesca leccata di sale. Sono stati gli elefanti che si facevano strada attraverso le caverne a lasciare i segni sulle pareti e ad aiutare a scavare i passaggi, ma così facendo, hanno anche esposto ulteriormente il lato più oscuro sedia questo luogo misterioso.

Negli anni ’80 la Grotta di Kitum balzò agli onori delle cronache. Il motivo? due visitatori morirono a causa di aver contratto un virus mortale chiamato Marburg. Secondo l’OMS (organizzazione mondiale della sanità), il virus porta una “malattia altamente virulenta che provoca febbre emorragica”, una condizione che danneggia il sistema cardiovascolare e riduce la capacità di funzionamento dell’organismo.

Secondo il massimo organismo della Sanità mondiale, questa infezione ha un tasso di mortalità fino all’88% e fa parte della stessa famiglia del virus che causa l’Ebola. Una volta che un individuo viene infettato dal virus, questo può diffondersi attraverso l’uomo attraverso il contatto diretto con sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei, nonché attraverso superfici e materiali contaminati.

Come si trasmette

Gli esseri umani possono contrarre la malattia attraverso l’esposizione prolungata a miniere o grotte abitate da colonie di pipistrelli Rousettus. Proprio questo aspetto si pensa sia accaduto nel caso di un uomo proveniente dalla Francia, morto dopo aver visitato la grotta Kitum nel 1980, e nella morte di un 15enne nel 1987.

In seguito alla morte, l’ Istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’esercito degli Stati Uniti (USAMRIID), ha lanciato una missione nella grotta per cercare di trovare le specie responsabili del virus. Come riporta Unilad.com, i ricercatori hanno raccolto campioni di un’ampia varietà di specie, ma stranamente non hanno trovato virus che causano la malattia di Marburg.

La mancanza di prove della presenza del virus, infittisce il mistero della grotta col virus, che continua a essere descritta come “uno dei luoghi più pericolosi della Terra”. Negli anni successivi ai due decessi, apcune spedizioni di scienziati nelle miniere di diversi paesi, hanno trovato prove del virus Marburg nei pipistrelli della frutta egiziani che vivevano nelle caverne. Le miniere avevano colonie della stessa specie di pipistrelli della frutta africani che vivono nella grotta di Kitum. Un aspetto, quest’ultimo, che conferma la teoria del virus letale.

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