Come prevenire il tumore al seno, con due mosse si riduce il rischio del 25% dei casi: il report di Cambridge. Prevenire il tumore al seno nel 25% dei casi ogni anno, con due mosse si può. Secondo un nuovo rapporto della Lancet Breast Cancer Commission, guidato dall’Università di Cambridge, sarebbe possibile se le donne bevessero meno alcol e allattassero di più.
Nel Regno Unito, un quarto dei casi di malattia è attribuibile a fattori di rischio modificabili, che potrebbero essere mitigati attraverso cambiamenti nello stile di vita. Circa il 5% dei casi, ovvero 2.600 all’anno, sono associati a un basso tasso di allattamento al seno, mentre il 10% è correlato al consumo di alcol. Nonostante i progressi nella ricerca e nei trattamenti abbiano diminuito i tassi di mortalità, è ora essenziale adottare politiche audaci per promuovere stili di vita più sani.
I dati recenti mostrano che ogni anno si verificano 55.900 nuovi casi di malattia, con circa 11.500 decessi. Il team di ricerca ha esaminato la diagnosi, il trattamento e le esperienze delle donne affette dal tumore più diffuso al mondo. Nei paesi ad alto reddito, incluso il Regno Unito, si osserva un numero maggiore di casi prevenibili, dovuti a fattori come la sedentarietà e l’obesità.
Il tasso di allattamento basso è le politiche per incentivare
Gli specialisti calcolano che il 4,7% dei casi nel Regno Unito sia legato alla mancata pratica dell’allattamento al seno, che è noto per ridurre il rischio di malattia del 4% per ogni 12 mesi di allattamento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del neonato.
Tuttavia in Inghilterra solo una donna su 200 continua ad allattare oltre i 12 mesi, uno dei tassi di allattamento al seno più bassi al mondo. I ministri sono stati sollecitati a promuovere politiche che favoriscano l’allattamento, come la creazione di “ambienti di lavoro di supporto” per le madri che allattano. Inoltre, è stato scoperto che chi consuma un bicchiere di vino al giorno ha un rischio del 9% in più di sviluppare il cancro al seno rispetto a chi non beve, rischio che aumenta al 60% tra i forti bevitori.
Gli esperti suggeriscono che i responsabili delle politiche dovrebbero valutare avvertenze sull’alcol simili a quelle per i fumatori o considerare misure come il prezzo minimo imposto in Scozia, dato che l’alcol è implicato in circa un caso su dieci di cancro al seno.
Consumo di alcol alle stelle
Queste raccomandazioni seguono un rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che ha evidenziato come le donne britanniche siano tra le più grandi consumatrici di alcol nel mondo sviluppato, con una su quattro che regolarmente supera i sei drink in una sola sessione, nonostante i noti rischi di malattie cardiache, ictus, cirrosi epatica e alcuni tipi di cancro.
La Commissione ha rilevato che tra l’8 e il 13% dei casi di cancro al seno nel Regno Unito sono attribuibili all’obesità, fattore di rischio particolarmente rilevante nelle donne in post-menopausa. Inoltre, la terapia ormonale sostitutiva e i contraccettivi ormonali sono responsabili rispettivamente del 2,1% e dello 0,8% dei casi di cancro al seno nel paese.
Il ruolo dei 3 fattori principali
“I diversi fattori, tra cui la genetica, lo stile di vita e l’ambiente, svolgono un ruolo importante. Sebbene non si possa prevedere chi si ammalerà di cancro al seno, sappiamo che la prevenzione è la nostra migliore arma contro la malattia e che ci sono alcune cose che le persone possono fare per ridurre il loro rischio di ammalarsi”, ha detto Simon Vincent, direttore della ricerca.
“Molti casi di tumore al seno sono prevenibili, ma non abbastanza persone conoscono i fattori di rischio modificabili e le misure che possono adottare per ridurre al minimo la possibilità di sviluppare la malattia. Questi includono la riduzione del consumo di alcol, il mantenimento di un peso sano e l’attività fisica. È fondamentale che le donne ricevano aiuto per cambiare il loro stile di vita, che può avere un impatto positivo sulla loro salute e contribuire a ridurre il rischio di cancro al seno”, conclude Vincent.
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