Cristina Parodi: “Esordio al Tg5? Mentana era furioso. Mio marito mai volano, a volte è stato limitazione. E sulla Rai…”. Cristina Parodi sull’esordio al Tg5, la sfuriata di Mentana, e non solo, la giornalista e conduttrice piemontese, 59 anni, ripercorre le tappe della sua carriera in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Amici e ricordi.
«Ho iniziato come speaker ai tornei di tennis e lì qualcuno notò la mia voce. Maurizio Mosca mi ha aiutata tantissimo. Per Cesara Buonamici provo grande affetto»
Cristina Parodi, il 13 gennaio 1992 nasceva il Tg5 e anche una stella. La prima edizione, quella delle 13, toccò a lei condurla.
«Scelsi un tailleur giallo canarino di Max Mara con i bottoni gioiello. Mi ero preparata come per un esame: i testi li avevo letti e riletti. Alla fine ce li avevo in testa, anche se sapevo che Enrico Mentana avrebbe potuto cambiare tutto all’ultimo e così fece. Non avevamo il gobbo perché quel tiggì doveva essere una rivoluzione, a partire dal linguaggio e della scelta delle notizie. Molta cronaca e pochi panini politici. L’edizione delle 13 fu perfetta, quella delle 20, condotta da Mentana un disastro…».
Cosa successe?
«Enrico lanciava servizi che non partivano: “Mi dicono dalla regia che non è pronto, vediamo un altro servizio”, ma non partiva neanche il secondo. Gestì tutto benissimo, la parola non gli manca, anche se continuava a tirarsi su gli occhiali che gli scendevano sul naso. Il telegiornale fece il botto di ascolti, ma dietro le quinte fece il botto anche con noi: era furioso».
Cristina Parodi: “Esordio al Tg5? Mentana era furioso”
Per lei, 27 enne, fu una consacrazione.
«Fu un momento di grande visibilità: Famiglia Cristiana dedicò la copertina al Tg5 mettendo la mia foto. Ci davamo un gran da fare: eravamo in pochissimi ma ci rendevamo conto che stavamo facendo qualcosa di storico. Capitava di stare lì dalle 8 di mattina all’una di notte».
Ha sempre voluto fare la giornalista?
«Mi piaceva scrivere e al liceo conducevo un piccolo programma di musica in una tivù locale della mia città, Alessandria. Mentre studiavo alla facoltà di Lettere a Milano mi mantenevo con mille lavoretti: giocando a tennis a livelli agonistici facevo la hostess e la speaker ai tornei più importanti. Qualcuno notò la mia voce dagli altoparlanti e mi chiamarono a Odeon tivù, con un programma che si chiamava Forza Italia… non per Berlusconi, ma perché avevamo vinto i Mondiali. Con me c’erano Walter Zenga e Roberta Termali, si erano innamorati proprio lavorando, Vittorio Feltri e Fabio Fazio che faceva le imitazioni. Poi passai a Mediaset».
[…] Ha lasciato il Tg5 due volte.
«La prima nel 1996 quando ho ricevuto la proposta di condurre Verissimo: ero molto attratta perché si trattava del primo infotainment italiano. Il problema è che a dirigere Canale 5 c’era Giorgio e nonostante io fossi la conduttrice di punta del tiggì ogni mio passo avanti lo metteva in imbarazzo. Alla fine Gregorio Paolini fece una riunione insieme agli altri autori e ai produttori escludendo Giorgio. E riuscirono a darmi il programma».
Cristina Parodi: “Mio marito mai volano, a volte è stato limitazione. E sulla Rai…”
Giorgio Gori.
«Giorgio non è mai stato un volano, ma in alcuni momenti una limitazione, per quel continuo timore di agevolarmi. Ci siamo innamorati a Roma: lui veniva continuamente in redazione per le riunioni. La prima volta che l’ho visto aveva 31 anni ma pareva ne avesse 18: era l’enfant prodige ed era fighissimo. Ci siamo sposati a Carpeneto, nella casa di campagna dei miei il 1° ottobre del 1995: la scelta di lasciare il tiggì a Roma per tornare a Milano con Verissimo era legato anche a motivi “organizzativi” familiari».
Come lo disse a Mentana?
«Gli spiegai che mi era arrivata una bella proposta. “Tu cosa faresti”? Mi sconsigliò, poi aggiunse: “Se vai via non tornerai più al Tg5”. Fui molto coraggiosa a lasciare, a pensarci oggi».
Ma invece poi è tornata.
«Alla direzione arrivò Carlo Rossella e il Tg5 stava attraversando un piccolo periodo di stanca. Io venivo dai successi clamorosi di Verissimo che faceva sempre il 30% di share. Rossella era l’uomo più elegante del mondo ma con una vena pop. Mi disse: “Perché non torni?”. Nel 2005 ero di nuovo alla conduzione delle 20».
Nel 2012 un nuovo cambio.
«Mi richiamò Mentana che nel frattempo era a La7 e mi suggerì di condurre un pomeridiano. La famiglia cresceva e tornare a Milano era una buona idea».
Cristina Parodi: “In Rai devi fare pr”
[…] La Rai; un’occasione mancata?
«Dopo la breve parentesi a La 7 è arrivata la Rai, con La Vita in Diretta e Domenica in: sono arrivata carica di aspettative, piena di idee. Mi vedevo nel posto giusto: la televisione pubblica era molto adatta alla mia figura seria ed istituzionale. Invece in Rai, dove bisogna fare molte pr, andare a pranzo ai piani alti… io finito di lavorare volevo andare a Bergamo, dai miei figli. Ero una snob».
I suoi figli.
«Benedetta, Alessandro e Angelica. Oggi che io e Giorgio siamo molto più a casa, loro non ci sono più. Benedetta fa la botanica, vive in Sardegna, è un’attivista. Alessandro abita nel sud della Spagna: ha studiato agricoltura rigenerativa. La piccola fa la musicista. Per stargli vicini con Giorgio abbiamo inventato il “turismo familiare”: una volta al mese andiamo a trovarli».
Come si tiene unita una coppia in prima linea come la vostra per 30 anni?
«Con impegno: bisogna più o meno avere le stesse idee e dei progetti comuni, saper dare i consigli giusti e ci vuole anche un po’ di fortuna. Noi ancora oggi ce lo diciamo, quando andiamo al cinema, a cena: non c’è nessun altra persona al mondo con cui stiamo altrettanto bene. Anche nei viaggi in macchina da soli, senza parlarci. Giorgio riesce ancora a stupirmi».
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