Irregolarità su prelievi di denaro da una banca: tre cooperanti italiani fermati in Tunisia. A causa di presunte irregolarità su prelievi di denaro da una banca locale: tre cooperanti italiani sono stati fermati in Tunisia. I tre erano impegnati in attività di cooperazione per l’Osc Cesvi in Tunisia ma nei giorni scorsi sono stati posti in stato di fermo insieme ad un altro membro dello staff Cesvi, per presunte irregolarità legate a prelievi di denaro da una banca locale. Lo rende noto la Farnesina.
I tre operatori umanitari lavorano su progetti in Libia, dove il sistema bancario impone restrizioni, portando a prelievi periodici di denaro in Tunisia per coloro che operano nel paese e necessitano di valuta. Nonostante non si tratti di somme considerevoli, l’ambasciata italiana a Tunisi, in collaborazione con il ministero degli Esteri e Cesvi, sta garantendo assistenza ai connazionali, collaborando con le autorità locali per una rapida risoluzione e il rilascio delle persone coinvolte.
Cesvi, un’organizzazione umanitaria italiana indipendente, opera globalmente per sostenere i diritti umani e lo sviluppo sostenibile attraverso 122 progetti in diverse regioni, compresa l’Africa. Inoltre, oggi l’Unione Europea ha fornito un supporto finanziario di 150 milioni di euro alla Tunisia per promuovere riforme macroeconomiche, contribuendo alla stabilizzazione economica e migliorando la gestione finanziaria e il clima imprenditoriale nel paese.
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