Marisa Laurito: “De Luca? In piazza con lui per un motivo. Su Meloni uscita infelice ma bisogna considerare un aspetto”. Marisa Laurito su De Luca e la marcia su Palazzo Chigi, l’attrice napoletana spiega i motivi per cui appoggia l’iniziativa del presidente della Regione Campania in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Ha marciato su Palazzo Chigi con Vincenzo De Luca. Pure lei è una sua fedele legionaria?
«Sono direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Forcella, la questione dei fondi alla Cultura mi tocca da vicino, siamo i più poveri di tutti».
Magari siete cari amici.
«Non proprio, l’avrò incrociato qualche volta, però certo mi sta molto simpatico, il che non guasta. A prescindere dalle sue sfuriate fa anche cose buone. Da sindaco di Salerno è stato salvifico per la città, l’ha rimessa in piedi. E ha condotto la nostra regione fuori dalla pandemia. Inoltre dimostra un’attenzione particolare per il turismo, insomma è bravo».
[…] Insomma lo ha seguito perché combattete la stessa battaglia.
«Questa faccenda dei fondi bloccati è seria, al governo si passassero una mano sulla coscienza. La programmazione è ferma, c’è gente alla fame, non ci sono soldi per pagare gli stipendi. La cultura è l’immagine di un Paese».
A proposito di immagine: De Luca ha dato della str…a alla premier Giorgia Meloni.
«Non è così».
C’è la prova audio.
«Hanno preso un fuori onda, non l’ha mica detto direttamente a lei, così almeno ci ha spiegato, io non c’ero».
Marisa Laurito: “De Luca? Su Meloni uscita infelice ma bisogna considerare un aspetto”
Beh…
«Tutti noi, quando non siamo ripresi, diciamo cose un po’ così… non è una risposta meravigliosa, lo ammetto, però non è carino nemmeno invitare De Luca ad andare a lavorare, uno come lui che lavora da mattina a sera. Ha diritto di offendersi anche lui».
Non è stato un gentleman.
«Un’uscita infelice, però può scappare. Bisogna considerare le circostanze. Immagini duecento sindaci della Campania che manifestano liberamente e si vedono chiudere i portoni in faccia dalla polizia, questo non è bello, in democrazia».
Manco a dire che il labiale non fosse chiarissimo.
«Certo che ormai, per chi lavora in pubblico, è un incubo. Le tensioni ci sono, se poi ti riprendono di nascosto…».
Se mai si candidasse, lei lo vorrebbe come segretario nazionale del Pd?
«Lui è uno che promette le cose e poi le fa, e c’è grande bisogno di politici che mantengano le promesse».
[…] La battaglia di Marisa continua.
«Non ci fermeremo. Chi conosce De Luca sa che è un tipo molto pragmatico, l’ho già ringraziato pubblicamente per quello che ha fatto finora. Questo dei fondi per noi campani è un problema molto serio. Con quei soldi si dà vita a imprese artigianali che producono reddito, se non arrivano si blocca tutto».
Un guaio.
«Quando ho preso il Trianon non andava benissimo, ho avuto l’idea di farlo diventare un teatro dedicato alla grande canzone napoletana. Mi hanno riconfermato per altri tre anni, va alla grande. Invece di litigare, che si mettano tutti seduti e ne parlino con calma, senza litigare».
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