Picchia la fidanzata perché seduta accanto a una coppia gay al ristorante: arrestato il miliardario dello zucchero. L’erede di una delle più grandi aziende produttrici di zucchero picchia la fidanzata perché seduta accanto a una coppia gay al ristorante e viene arrestato. È successo il 26 gennaio a Palm Beach, nello Stato americano della Florida.
Alexander Fanjul, 38 anni, è accusato di aver picchiato la sua ragazza in un impeto di rabbia, dopo essere stato “irritato” dal fatto che i due fossero seduti accanto a una coppia gay in un ristorante. L’uomo è stato preso in custodia il 28 gennaio dopo che la sua ragazza aveva detto alle autorità che pensava che sarebbe morta per mano sua durante l’attacco alla villa del milionario, situata nella stessa città.
La polizia ha ricevuto la segnalazione di un vicino, che aveva sentito una donna urlare disperata, e ha deciso di recarsi sul posto, intorno alle 23:30. Al loro arrivo gli agenti hanno sentito una donna gridare: “Vai via!” Hanno trovato Fanjul “in piedi sopra una donna” che “era sul pavimento in una posizione difensiva fetale”, oltre ad aver notato che la vittima sanguinava dal viso.
Dopo aver separato Fanjul dalla sua fidanzata, la polizia ha ascoltato la versione della donna, che ha raccontato alla polizia che usciva con Fanjul da circa un anno e mezzo, e che i due erano usciti a cena alla Flagler Steakhouse, nell’elegante locale Breakers Hotel, quella notte, secondo il “NY Post”.
Il racconto shock
“Durante la cena, Fanjul si è arrabbiato perché i due erano seduti accanto a una coppia omosessuale nel ristorante”, ha riferito la donna, secondo il rapporto della polizia. Nella sua testimonianza, la vittima sostiene che il 38enne ha trascorso tutta la cena lamentandosi della situazione. La sua rabbia è sfociata in violenza quando sono arrivati a casa del milionario. Nel momento in cui la sua ragazza gli ha detto di “dimenticare quello che è successo”, è esploso.
“È stato allora che ha iniziato a colpire la vittima con un pugno in faccia, provocandole lividi, sanguinamento e gonfiore nella zona del viso”, si legge nel documento della polizia ripreso dai media statunitensi. Oltre ai pugni, il 38enne avrebbe colpito la ragazza con ginocchiate al corpo. Quando la vittima ha preso il telefono per chiamare i servizi di emergenza sanitaria, ha detto, lui le ha afferrato la mano e ha gettato il telefono a terra, rompendo il dispositivo.
Senza il telefono, ha detto la vittima, “ha iniziato a gridare aiuto”, a quel punto Fanjul “l’ha gettata a terra e trascinata nella residenza per impedirle di ricevere aiuto o di scappare”. La sessione di tortura si è conclusa solo con l’arrivo della polizia.
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