Le due bevande comuni da evitare perché dannose per il cervello: i consigli del neuroscienziato. Considerato l’organo principale del corpo umano, il cervello necessita di cure, soprattutto per evitare malattie che lo danneggiano. Alcune condizioni cerebrali sono associate a scelte di vita, come la dieta. Secondo un neuroscienziato ci sono due bevande comuni da evitare perché possono aumentare il rischio di demenza.
Specialista nella prevenzione della malattia di Alzheimer, la forma più comune di demenza, il neuroscienziato Robert WB Love ha messo in guardia dal bere bevande conosciute e ampiamente consumate, in un video pubblicato su Instagram. Il post dell’esperto conta centinaia di migliaia di like. “Evitate queste due bevande perché potrebbero aumentare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer”, ha detto Love nel video.
1. Bibite dietetiche
La prima bevanda citata dall’esperto è la soda dietetica. Secondo Love, sebbene sia comune sostituire le opzioni normali, addolcite con zucchero, con versioni dietetiche, la scelta non è altrettanto vantaggiosa. “La gente pensa che sia un sostituto salutare, ma è davvero, davvero pessimo”.
Secondo l’esperto, la maggior parte delle bevande analcoliche dietetiche sono dolcificate con una sostanza sintetica, in questo caso l’aspartame . “Non fa bene ai batteri intestinali ed è associato a molti effetti collaterali negativi, incluso il cancro negli animali”, ha sottolineato il neuroscienziato.
Per dimostrare la sua tesi, Robert WB Love ha citato studi sul consumo di aspartame contenuto nelle bevande analcoliche dietetiche. La ricerca ha dimostrato che i dolcificanti sintetici comportano un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2. “Sono molto dannosi [per il cervello]”, ha affermato.
“Qualsiasi fattore che aumenta il rischio di diabete aumenta il rischio di malattia di Alzheimer. E la soda dietetica può sicuramente farlo”, aggiunge il neuroscienziato.
2. Alcol
Per quanto riguarda l’alcol, Robert WB Love ha affermato che la sostanza può essere dannosa per i batteri intestinali. Il neuroscienziato ha sottolineato che ciò che colpisce l’intestino, di conseguenza, colpisce anche il cervello. L’esperto ricorda che anche le bevande alcoliche fanno male al fegato.
Tali sostanze riducono l’attività della corteccia prefrontale, che, secondo il neuroscienziato, è una sorta di automonitoraggio. “Quando dici: ‘L’alcol mi scioglie la lingua’. In effetti, la parte del tuo cervello che si censura si spegne. Non è una buona cosa che accada se si vuole ridurre il rischio di malattia di Alzheimer”.
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