Luxuria: “La mia prima volta a 11 anni con un 60enne. Ho amato anche una donna. Transizione non completata per un motivo”. Vladimir Luxuria sulla mia prima volta, la storia con una donna, e non solo, la scrittrice e attivista trans pugliese, 53 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Vladimir Luxuria, la sua prima esperienza sessuale?
«Avevo 11 anni e venni adescata da un pedofilo ultra 60enne».
Un amico di famiglia?
«No. Eravamo sul lungomare in Puglia, mi offrì un gelato. Ricordo le caramelle zuccherose a forma di fragola».
Provò a opporsi?
«Mi avevano insegnato a rispettare gli adulti. Non ci fu un rapporto completo, dopo ebbi voglia di rivederlo: ha presente la sindrome di Stoccolma? Continuammo. Poi lui, forse intuendo il pericolo, non si presentò a un appuntamento e finì. Ci rimasi male».
Dopo?
«Erano tutti eterosessuali incerti, bisessuali fluidi. Persone che quando cominciava a esserci un coinvolgimento emotivo sparivano, spaventate da cosa avrebbe pensato la gente. Uno mi chiese di far finta di non conoscerlo».
Questo la faceva soffrire?
«Avevo maturato la convinzione che potessi solo elemosinare amore, come un cane randagio. Crebbe in me una grande diffidenza: per non soffrire, troncavo prima».
Luxuria: “La mia prima volta a 11 anni con un 60enne. Ho amato anche una donna”
I suoi grandi amori?
«Nella mia vita ho amato solo una donna, Sara Slowley. La nostra era una relazione romantica, non abbiamo mai avuto un rapporto completo. Mi piaceva accarezzarla, baciarla, dormire abbracciati».
Dove vi eravate conosciuti?
«In una discoteca a Vasto. Lei era inglese, molto femminile, seno abbondante, bionda, occhi azzurri, un carattere “maschile”. Per dire: mi si avvicinò e chiese se mi poteva offrire da bere. All’epoca ero un 17enne effeminato, esile, coi capelli lunghi. Mi raccontò di essere arrivata in Italia con le amiche in autostop: la sua indipendenza mi colpì».
Quanto durò?
«Tantissimi anni. Mi diceva: tu fai le tue storie, io le mie. Venne a Foggia e mia madre per un periodo pensò che non fossi gay. Quando andavo in Inghilterra, mi portava ai concerti, mi ha fatto fumare lei la prima canna. Purtroppo è mancata per un tumore: quando l’ho saputo ho pianto per giorni. Il figlio mi ha invitata al matrimonio. Sara mi ha insegnato la libertà, l’amore per la musica, per l’arte».
Il primo amore gay?
«Un ferroviere di Foggia, che però mi voleva solo come passiva, non mi toccava neanche. Quando tornavo a casa mi masturbavo ripensando al rapporto che avevamo avuto. Avevo 16 anni: fu il primo».
[…] E il politico di destra?
«Fosse stato per lui staremmo ancora insieme e ogni tanto mi lancia l’amo, ma io non voglio più fare l’amante: lui era sposato. Ed era incauto: una volta venne a casa al Pigneto con l’auto blu e la scorta. I ragazzi fuori con le birre nascosero subito le canne. Però ne ho un ricordo bellissimo: era galante, passionale, disponibile».
Luxuria: “Transizione non completata per un motivo”
Finita con il politico?
«Sono diventata arida. Ho avuto solo scopamici, anche se la parola non mi piace. Fino a Danilo. Con lui siamo una coppia aperta non praticante, nel senso che ci piace pensare che potremmo avere altre storie, ma non le abbiamo».
[…] Di Danilo è innamorata?
«Trovo che sia una forma di amore. Ci vediamo tutti i mesi: mi manca quando non c’è, mi fa piacere quando c’è. Siamo complementari, ha senso pratico: vede queste telecamere?, me le ha montate lui».
[…] Parliamo della transizione? Non l’ha completata…
«No, perché nei miei rapporti sessuali voglio anche l’appagamento, e dato che mi piace raggiungere l’orgasmo, non voglio privarmene».
[…] Capitolo prostituzione.
«All’inizio non sapevo se raccontarlo o no: sono un role model e non volevo indurre gli adolescenti a emularmi».
Perché lo fece?
«Potrei dire per guadagnare qualche soldo, mi ero appena trasferita a Roma da Foggia. Però ho rielaborato la cosa con la psicologa: in realtà volevo prendermi il mio stupido “riscatto” verso gli uomini che in passato avevano voluto vedermi di nascosto. Li usavo, anziché essere usata».
Situazioni spiacevoli?
«Mentre mi prostituivo sulla Casilina, due ragazzi rasati mi scipparono la borsetta in motorino. Chiesi a un tale di farmi salire in auto e di rincorrerli. Li raggiungi, li menai, mi ripresi la borsetta e gli spillai pure dei soldi».
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