Home » Little Tony, la figlia: “Si vergognava di un mio problema. Gino Paoli? Bassezze, non ha mai chiesto scusa”
Gossip

Little Tony, la figlia: “Si vergognava di un mio problema. Gino Paoli? Bassezze, non ha mai chiesto scusa”

Little Tony, la figlia: “Si vergognava di un mio problema. Gino Paoli? Bassezze, non ha mai chiesto scusa”. Little Tony, la figlia unica Cristiana Ciacci, 51 anni, parla del noto cantante scomparso il 27 maggio del 2013, a 72 anni, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Il primo ricordo di lui.
«Era quasi Natale. Quando sono nata, i miei erano già separati. Mia madre Giuliana, che faceva la hostess di lungo raggio per l’Alitalia, mi aveva portato con sé a Singapore. La sera del 23 l’ho sentito per telefono: “Perché domani non vieni a trovarmi? Ti prego, ti prego!”. Avevo 3 anni e non mi rendevo conto delle distanze. Partì da Roma. Non so quanti aerei prese, il 24 era là. Fui contentissima. Dopo tre ore però gli dissi: “Grazie, ma ora basta, voglio tornare da mamma, ciao”. Era una delle sue storielle preferite».

Non c’era quasi mai.
«Se fosse stato più presente, sarebbe stato un grande padre. Buono, generoso, allegro. Gli piaceva circondarsi di personaggi assurdi, che giravano per casa. Come un piccoletto che sembrava Carlo Delle Piane, una specie di tuttofare. Papà gli affidava un orologio da riparare, una giacca da smacchiare. Lui non riportava mai niente, se li vendeva. O un omone alto e grosso, che andava chissà dove e tornava, che so, carico di scatole da scarpe. “Belle, ma sono 46 e io porto il 42”. “A Tony, e che per 20 mila lire volevi pure il numero giusto?”. Lui si divertiva come un pazzo. A pranzo la domestica non sapeva mai per quanti apparecchiare. Dall’una alle tre la gente si presentava senza invito. Citofonava e basta, che papà ci fosse o no. Era una mensa sempre aperta. Ha aiutato tantissime persone, gli pagava i conti».

Little Tony, la figlia: “Si vergognava di un mio problema”

Però?
«Però con me purtroppo c’è stato poco. Sempre in giro di qua e di là, miliardi di concerti. Mamma in viaggio. Mi lasciavano con la nonna o la governante. Avevo tutto. Pure una piscina olimpionica in giardino. Ma avrei voluto un fratello o una sorella con cui giocare. Passavo mesi da sola. E questo mi ha causato tanti problemi. Per 12 anni ho sofferto di anoressia. Una malattia che mio padre non ha mai riconosciuto. “Ma che ci vuole? Basta che apri la bocca e mangi”. Ci ho messo tempo a capire che reagiva così per ignoranza. E in certi momenti sì, l’ho detestato».

Cantavate insieme.
«A volte non voleva portarmi sul palco, diceva che ero troppo magra. Mi arrabbiavo. “Almeno mettiti un bolerino che ti si vedono tutte le ossa”. Le gambe restavano più muscolose, ho fatto danza per tanti anni. Ma sopra ero uno scheletro. Non mi ha voluta nemmeno quel 9 marzo del 2013 a I migliori anni di Carlo Conti. La sua ultima apparizione in tv, allora non poteva saperlo. “Porto un’altra corista, così non ci vieni, la gente mi fa domande e io non so cosa rispondere”. Litigammo di brutto».

Lo ha perdonato?
«Sì. C’era un grande amore, tra me e mio padre. Per questo ci soffrivo tanto. Siamo nati lo stesso giorno, il 9 febbraio. Stesso carattere».

[…] non era gelosa nemmeno delle ammiratrici?
«No. Papà ha avuto tante donne, però era molto bravo a farmi sentire sempre la prima e l’unica».

Con le sue conquiste però, lo ha raccontato lei, non era tenera: «Le ho massacrate».
«È che papà aveva certi gusti… tutte tettone e culone. A ognuna trovavo un difetto: questa è nasona, questa ha una risata brutta, questa parla burino. Una veniva da Teramo, aveva i capelli biondi corti, la chiamavo Nonna Papera. Si portava il cambio: dopo pranzo andava in bagno e tornava con un altro vestito».

Little Tony, la figlia: “Gino Paoli? Bassezze, non ha mai chiesto scusa”

[…] Ogni tanto la scambiavano per una sua fidanzata.
«Beh sì. Ma ne ha avute pure più piccole di me. “Non pretenderai che la chiami matrigna, eh?”».

A Sanremo 2023 Gino Paoli raccontò che sua madre lo avrebbe tradito in casa mentre lui era al Cantagiro.
«Falsità su due persone che non ci sono più, bassezze. Ho chiesto le sue scuse, mai ricevuto nemmeno una parola».

L’appuntamento (mancato) con Elvis Presley.
«Il suo mito. Per un periodo, da ragazzi, hanno avuto la stessa etichetta discografica. Era riuscito ad ottenere un incontro tramite il colonnello Parker. Ma all’ultimo momento non ci andò. Indovini perché: per uscire con una ragazza appena conosciuta. Rimase il suo grande rimpianto».

[…] Non voleva che i nipotini lo chiamassero nonno.
«Aveva il terrore di non piacere più al pubblico femminile, di sembrare vecchio. Quando gli ho annunciato di aspettare il primo figlio — ne ho cinque — l’ha presa malissimo: “Che tragedia”. Poi ha capito che l’immagine di nonno rock invece andava forte».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com