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Giucas Casella: “Poteri a 6 anni dopo un episodio. Ero pieno di donne. Anche Orietta Berti scioccata dalle mie doti da fachiro”

Giucas Casella: “Poteri a 6 anni dopo un episodio. Ero pieno di donne. Anche Orietta Berti scioccata dalle mie doti da fachiro”. Giucas Casella sui poteri, gli esordi, e non solo, l’illusionista siciliano, 74 anni, ripercorre le tappe della sua carriera rivelando alcuni retroscena in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] A sei anni cadde in un pozzo.
«Gridai per chiamare aiuto. Intorno non c’era nessuno. Mia madre, sordomuta, stava raccogliendo i frutti da un albero di gelso. Non poteva sentirmi ma in qualche modo avvertì che ero in pericolo e corse a salvarmi. Credo sia stata telepatia, altrimenti non si spiega. Dopo di che cominciarono a succedermi cose strane».

Strane come?
«Su un sentiero incontrai una vipera. La fissai terrorizzato. Ma lei restò immobile, come pietrificata. E poi con i compagni di scuola: parlando li mandavo in catalessi. Se si facevano male, li toccavo dicendo: “Ora non sentirai più nulla”. E gli passava il dolore. I loro genitori si spaventarono, non volevano che giocassero con me, pensavano fossi posseduto dal demonio, consigliarono ai miei di portarmi dall’esorcista».

[…] Tanto per cambiare la scoprì Pippo Baudo.
«La sua segretaria mi notò al Bagaglino, durante una serata per la mia amica, la contessa Edda Ciano. L’avevo conosciuta in crociera, insieme a Roberto Gervaso, per tre anni avevo lavorato sulle navi che facevano il giro del mondo. Baudo mi portò ad Antenna Sicilia. I cinque minuti di spettacolo diventarono 50. Mi ospitò a dormire a casa sua, mi pagò il volo Catania-Roma. E cinque giorni dopo ero a Domenica In. Gli devo tanto, è il padrino di mio figlio, ci sentiamo sempre».

[…] Gigi Sabani la sfotteva: «Paragnosta, figlio di gran paragnosta».
«All’inizio mi arrabbiavo. Me ne lamentai con la Rai. “Sei pazzo? È tutta popolarità”, mi spiegò Pippo».

Giucas Casella: “Poteri a 6 anni dopo un episodio”

La sua amica Mara Venier la prende spesso in giro: «Giucas, come mago sei una sòla».
«È la mia sorellona, la adoro, ci vogliamo bene, lei gioca, non mi offendo, l’ironia ci vuole».

La camminata sui carboni ardenti.
«Detengo il record mondiale di 33 metri, stabilito al Politeama di Palermo, con Piero Chiambretti. Non mi fa male, non sento nulla».

Una volta però si è ustionato di brutto e si beccò il Tapiro di Striscia.
«In Grecia, con quella disgraziata di Mara che l’ha detto in diretta e così mi hanno tolto dal Guinness dei primati. Avevo già percorso venti metri quando un tizzone appuntito mi è entrato proprio sotto la pianta e anche lì ho perso la concentrazione. Mi sono bruciato un piede, sono dovuto andare in ospedale, per un mese ho portato una fasciatura, faceva malissimo».

[…] Addormentava gli animali.
«Conigli, polli, coccodrilli, cobra, il più pericoloso. Li mando in catalessi, restano rigidi. Ora non lo faccio più sennò gli animalisti si arrabbiano e hanno ragione, solo qualche gallina».

Con Simona Ventura l’ipnosi non riuscì: si mise a ridere.
«Se il soggetto non collabora, resiste, l’esperimento non viene bene. Funziona con persone forti, che cedono il comando della propria volontà, non con quelle deboli che hanno paura. Belén andò in catalessi profonda, sospesa tra due sedie e rigida come una statua, ci sono anche salito sopra. Ho ipnotizzato tanti personaggi. Loretta Goggi. Paolo Villaggio, i Pooh. Raffaella Carrà restò con le mani bloccate. Eravamo amici, giocavamo a carte insieme, ma era terrorizzata, evitava di guardarmi negli occhi».

Giucas Casella: “Anche Orietta Berti scioccata dalle mie doti da fachiro”

[…] Da giovane, oltre che il mago, faceva il playboy.
«Che ne so, non ricordo. Ho avuto un sacco di donne. No, non le ipnotizzavo per sedurle. Mi inseguivano ovunque. C’era la fila. Ero bello, un bonazzo, e lo sono tuttora».

[…] Fece colpo su Orietta Berti.
«Non ero ancora famoso, mi portava nei suoi spettacoli. Era scioccata dalle mie doti da fachiro, impazziva per me, mi vedeva statuario».

Eh ma accanto a Orietta c’era già l’Osvaldo.
«E infatti tra noi non ci fu niente, solo una grande simpatia».

Ha raccontato: «Sono per l’amore libero. Sono fluido, non gay. Amo sia gli uomini che le donne».
«Da ragazzino ho avuto esperienze sessuali con uomini, è successo un paio di volte, la prima quando ero in collegio dai preti, ma a quella età è normale. Tra maschi ci mettevamo lì tutti insieme e… ognuno faceva per sé».

Ed è andato anche oltre?
«Sessualmente è successo, però non mi sono mai innamorato. Attiro anche gli uomini, per me è un complimento. In gioventù, hai voglia tu, mi correvano tutti dietro. Ogni tanto l’interesse era reciproco. Succede a molti, solo che io sono sincero e lo dico».

A 37 anni è stato un ragazzo padre.
«Carol era inglese e faceva la modella, è stata la mia prima vera donna. Ci siamo lasciati ma ogni tanto ci vedevamo lo stesso».

Mentre lei era già impegnato con Valeria, sua compagna da oltre 40 anni.
«Eh sì, una santa. Una volta io e Carol abbiamo fatto l’amore ed è rimasta incinta. Io non ne volevo sapere di un figlio. Mi richiamò quando è nato James. “Non posso tenerlo, voglio darlo in adozione”. Chiesi consiglio a Baudo. “Prendilo con te, sennò un giorno te ne pentirai”. Gli ho dato retta, aveva ragione».

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