Entrano in chiesa e rubano le offerte ma non coprono i tatuaggi: coppia riconosciuta e arrestata. Un uomo e una donna entrano in chiesa e rubano le offerte ma non coprono i tatuaggi e vengono riconosciuti e arrestati. È successo lo scorso 23 ottobre nella basilica di San Venanzio a Camerino, in provincia di Macerata. La loro passione per i tatuaggi è stata la chiave che ha permesso ai carabinieri di identificarli e denunciarli, mettendo nei guai un uomo di 43 anni e una donna di 26.
Don Marco Gentilucci, il parroco, si è accorto del furto quando ha trovato le cassette delle offerte danneggiate nella chiesa del patrono della città, denunciando prontamente l’accaduto ai carabinieri di Camerino. Come riporta ‘Il Resto del Carlino’, i militari hanno avviato immediatamente le ricerche dei responsabili, ma l’indagine è risultata complessa poiché la coppia aveva utilizzato mezzi pubblici per raggiungere la città.
Seguendo il loro itinerario, i carabinieri hanno individuato le tracce dei ladri grazie alle telecamere, confermando il loro passaggio alla stazione di Castelraimondo. Da lì, i due erano scesi dal treno e avevano preso il pullman utilizzato dagli studenti per raggiungere Camerino. Successivamente, i volti dei due ladri sono stati catturati mentre effettuavano sopralluoghi e ispezioni dettagliate prima di compiere il furto.
Le immagini delle telecamere
Durante il percorso dalla stazione degli autobus alla basilica di San Venanzio, diverse telecamere hanno ripreso chiaramente i loro visi, dando avvio alle indagini per identificare la coppia. I carabinieri sono riusciti a isolare e valorizzare alcune caratteristiche somatiche, in particolare i tatuaggi distintivi dei due.
Questi dettagli hanno permesso di individuare i ladri e di denunciare l’uomo di 43 anni e la donna di 26, originari rispettivamente dalla Campania e dal Brasile, per il furto in chiesa. La coppia era già oggetto di altre denunce per reati simili in diverse regioni italiane. Il furto nella basilica di San Venanzio ha suscitato notevole riprovazione tra i parrocchiani e oltre, quasi come un ulteriore affronto a una comunità già provata.
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