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Simona Izzo: “Depressione? Metà della mia vita a letto. Ricky Tognazzi ha una qualità difficile da trovare negli uomini”

Simona Izzo: “Depressione? Metà della mia vita a letto. Ricky Tognazzi ha una qualità difficile da trovare negli uomini”. Simona Izzo sulla depressione e non solo, l’attrice e regista romana, 70 anni, si racconta ripercorrendo le tappe della sua vita privata in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Simona Izzo è arrivata a settant’anni: e adesso?
«Adesso dico benedette primavere».

Più felice di prima?
«Assolutamente. Ho sofferto tanto, sono stata molto infelice. Una depressione bipolare che mi ha fatto passare metà della mia vita a letto. Per fortuna ho trovato Ricky».

Ricky Tognazzi, suo compagno. Da quanto tempo?
«Trentotto anni. È l’unica persona al mondo che ha sempre sopportato la variabilità del mio umore. È gentile, accudente, non è facile trovare un uomo accudente».

Come ha accompagnato i suoi malesseri?
«Quando ero depressa e stavo a letto tutti, a cominciare da mia madre, mi avevano sempre esortato ad alzarmi. Ricky invece si sdraiava nel letto insieme a me. Ma ha sopportato anche le mie fasi maniacali: volevo scrivere, fare, lavorare, viaggiare. E lui mi accompagnava».

Come vi siete conosciuti?
«Era il 1986 e dovevo fare il mio primo film. Si intitolava “Parole e baci”, un tv movie al quale lavoravo con la mia gemella Rossella. È stato Berlusconi che mi ha fatto fare questo film».

Simona Izzo: “Depressione? Metà della mia vita a letto”

E Ricky come arriva?
«L’ho scelto per recitare nel film. Mi ricordava mio figlio, aveva lo stesso sguardo di mio figlio Francesco. Mi sono innamorata di Ricky all’istante, un colpo di fulmine».

E lui?
«Ci ha messo un po’di più. Aveva anche una storia in atto con Flavia con la quale adesso io mi diverto molto, lavoriamo anche insieme, lei è una segretaria di edizione. Io invece ai tempi di quel film ero libera. Avevo divorziato da Antonio, chiuso una storia con Maurizio».

Antonio, ovvero Antonello Venditti, il padre di Francesco?
«Sì».

E perché lo chiama Antonio?
«Perché non gli si addicono i vezzeggiativi».

Non avete buoni rapporti?
«Non abbiamo rapporti. Abbiamo discusso fortemente per il compleanno dei quarant’anni di mio figlio. Oggi ne ha quarantasette. Io penso che il compleanno di un figlio vada condiviso, Antonio invece voleva fare la festa da solo».

Perché?
«Chissà. Forse ha del rancore. O più probabilmente un senso di colpa. Diciamo che è assolutamente colpa sua se la nostra storia è finita».

Un tradimento?
«Sì. Aveva un’altra che poi ha lasciato dopo che noi due ci eravamo lasciati. Molti mariti fanno così. Maurizio è arrivato subito dopo».

Maurizio Costanzo.
«Sì. Lui non lo annovero tra gli uomini della mia vita. Quelli sono soltanto mio figlio, Ricky, Antonio, e poi mio padre».

E perché non Maurizio?
«Non è stata così incisiva la nostra storia. Lui è tra le persone della mia vita che ho conosciuto e a cui ho voluto bene».

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