Ragazzi scomparsi in Veneto, l’ex fidanzato di Giulia indagato per tentato omicidio. E spunta il video dell’aggressione. Una settimana dopo la scomparsa dei due fidanzati, il cadavere della ragazza è stato ritrovato durante le ricerche nella zona della provincia di Pordenone. Lo riporta Sky, secondo cui è stato confermato il passaggio della Fiat Punto di Filippo Turetta in Austria mercoledì scorso. Il giovane è stato iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio dopo che un video lo ha mostrato mentre colpisce la giovane. È stato emesso un avviso di ricerca a livello internazionale.
Secondo quanto riportato da ‘Il Corriere della Sera’ c’è una svolta che potrebbe rivelarsi decisiva nel caso della scomparsa dei due giovani veneziani. Gli inquirenti hanno acquisito un video che mostrerebbe l’aggressione di Turetta alla ex fidanzata.
La procura di Venezia ha dichiarato che Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia Cecchettin, scomparsa con lui da sabato in Veneto, è oggetto di un’indagine per tentato omicidio. La procura ha segnalato anche perquisizioni effettuate presso la residenza del giovane a Torreglia, in provincia di Padova.
Ulteriori ricerche sono in corso lungo il fiume Piave, nella zona di Maserada, nel Trevigiano. Nel mistero della scomparsa dei due ex fidanzati emergono anche due periodi temporali sospetti, un’ora in totale che non concorda con la fuga dei giovani. Cosa è accaduto alla loro Punto nera in quei 60 minuti “persi” nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre?
Intanto le ricerche continuano in ogni direzione
Giovedì, oltre duecento persone, tra cui sommozzatori, unità cinofile, carabinieri e membri della protezione civile, si sono mobilitate nelle zone di Venezia e Treviso per le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. A partire da giovedì mattina, circa sessanta volontari si sono uniti direttamente alle operazioni di ricerca nella zona della Riviera del Brenta e del Noalese, su richiesta della Prefettura di Venezia. I pattugliamenti si sono estesi tra Fossò, Fiesso D’Artico, Zero Branco e Dese, coprendo le province di Venezia e Treviso. La caserma dei carabinieri di Dolo è stata la base di partenza, e le attività di ricerca si sono svolte in modo meticoloso, ispezionando persino edifici abbandonati, senza trascurare nessun dettaglio.
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