Barbara Alberti: “Figli? Sono arrivati mentre prendevo la pillola. Ho scoperto il tradimento grazie a Lina Wertmüller”. Barbara Alberti sui figli, il marito Amedeo Pagani, e non solo. La giornalista e scrittrice umbra, 80 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] due figli, ormai grandi, Samuela e Malcom.
«Sono arrivati tutti e due nei periodi di tempo in cui io prendevo la pillola, vatti a fidare degli anticoncezionali».
Che genitori siete stati?
«Matti. Giravamo il mondo, la prima è venuta sempre con noi, il secondo è rimasto più a casa. Bambinaie e camerieri, ma erano altri tempi».
Che tempi?
«Tempi folli, in cui se ci mettevamo in testa di fare un film (Pagani è un produttore, Alberti ha scritto numerosi soggetti, ndr) eravamo pronti a tutto. Anche a venderci la casa. Ma era un modo diverso di fare le cose, appassionato, senza riserve. Oggi sarebbe assurdo, oggi tutto è marketing e mercato spicciolo».
Guadagnavate tanto?
«Un mese eravamo ricchi, quello dopo ci manteneva il droghiere dell’angolo. Ma quando il cinema pagava, pagava sul serio. Questa casa, per dire, l’abbiamo pagata facendo uno dei film con Bud Spencer e Terence Hill, “Più forte ragazzi”».
Be’, erano successi indiscutibili al botteghino.
«Sì, ma ci diedero i soldi sull’unghia, facendo un calcolo di progressione aritmetica per prevedere gli incassi».
Avevano fiducia in voi.
«Si aveva fiducia nei giovani, mica come oggi che li mandano al diavolo. Il mondo era giovane, la vita era giovane. Age e Scarpelli, Sonego, tutti i grandi sceneggiatori accoglievano i giovani e li aiutavano».
Barbara Alberti: “Figli? Sono arrivati mentre prendevo la pillola”
Perché vi siete lasciati con Amedeo, a un certo punto?
«Perché io l’ho tradito».
Con chi?
«E secondo lei io adesso glielo dico?».
Ma lei è mai stata tradita?
«Sì, tanto tempo fa da un mio ex. È andata che una sera lui mi dice che va a giocare a carte a casa di Lina Wertmüller, ma io chiamo Lina e di lui manco l’ombra. L’ho messo gentilmente alla porta».
Lei, Barbara, le corna non le sopporta proprio.
«Mi fanno diventare matta».
Si è mai innamorata di una donna?
«Magari».
[…] Chi la conosce bene sa che, da giovane, lei ha perso la testa per un bellissimo gay.
«Sì, ma non dirò altro, nemmeno sotto tortura».
È così complicato, amare?
«Si rischia il fraintendimento. Vuole un esempio? Violetta della Traviata, secondo me, non amava quel carciofo di Alfredo, ma amava Germont, il padre di lui. È per lui che rinuncia a tutto, è per lui che si sacrifica».
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