I Soliti Idioti: “Lite? Dopo Sanremo e per dieci anni non ci siamo parlati. Sul politicamente scorretto…”. I Soliti Idioti sulla lite, il politicamente scorretto e non solo, Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli tornano al Cinema con ‘I Soliti Idioti 3’. Ne parlano in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Ci sono le piattaforme di streaming, il pubblico fa fatica a uscire di casa, il cinema soffre: come mai un film in sala?
«Perché siamo idioti, ce lo siamo detti fin da subito».
Si è appena chiuso il set del film. Che sensazione via ha dato ritrovarvi dopo tanto tempo?
Biggio: «Essere usciti da una crisi ed esserci ritrovati ci ha reso più forti come coppia, siamo più complici».
Mandelli: «Quando c’è il tourbillon dell’ego essere in due diventa un limite. Ma oggi abbiamo capito l’importanza e la fortuna di aver trovato un gemello con cui fare questo mestiere e divertirsi, un incontro che non è così scontato. Quando sei più giovane non pensi a quanto sia difficile avere al fianco una persona con cui scrivere, recitare, vivere insieme un processo creativo».
Riportare sullo schermo personaggi «vecchi» non è un rischio?
«Anche noi ci siamo chiesti se i nostri personaggi erano fuori tempo, ma ci siamo resi conto che stavano tornando grazie ai social, senza il nostro controllo. È come se ci avessero chiamato loro e quando abbiamo provato a immergerli nei tempi di oggi abbiamo visto che funzionavano ancora; quegli archetipi rimangono. L’italiano quello è. E quello rimane».
I Soliti Idioti: “Lite? Dopo Sanremo e per dieci anni non ci siamo parlati”
Tra padre e figlio non è cambiato nulla?
«Ruggero si sveglia dopo 10 anni di coma e Gianluca crede di essersi fatto una vita nel frattempo, ma dimentica che l’unico obiettivo del padre è rimanere attaccato al figlio: se non gli rompe i coglioni la sua vita non ha senso. Tra loro c’è sempre la stessa dinamica ma immersa nella contemporaneità. È uno scontro, un dualismo, tipico di questo mondo che i social hanno sempre più polarizzato, diviso in due: sono d’accordo o contro, io vedo bianco e tu nero… I personaggi sono le nostre armi, ma poi conta lo sguardo sulla realtà. Non saranno mai stantii perché sono lenti attraverso cui osservi il mondo che ti circonda: qualsiasi cosa tu guardi si deforma secondo questi personaggi; per questo sono contemporanei».
I Soliti Idioti hanno sempre spinto sul politicamente scorretto…
Biggio: «Noi non spingiamo, la nostra comicità è questa, non ci poniamo il problema se è corretto o scorretto. Noi siamo questo, non l’abbiamo mai fatto con la malizia di essere scorretti. Scegliamo se ci fa ridere o no. Se vuoi essere forzatamente scorretto ti sgamano. E noi non siamo furbi, siamo idioti».
Mandelli: «Non abbiamo paura delle reazioni, anche violente; oggi è tutto più estremizzato, ma siamo tranquilli. L’importante è non essere gratuiti, e poi le shitstorm sui social durano un giorno».
Qual è stata la madre (o il padre) di tutte le liti tra voi?
«Eravamo appena tornati dal Festival di Sanremo che ci aveva dato una bella botta di stress: ti allontani e non te ne rendi conto, non ci parlavamo più, non c’era empatia nei confronti dell’altro, ognuno andava per la sua strada. Ci siamo visti davanti a un baretto per chiarirci, ma è finita a recriminazioni uno contro l’altro; perché io, perché tu; le frustrazioni, le incomprensioni. Oggi invece c’è molta cura rispetto all’altro, affrontiamo subito anche la più piccola nuvola perché sappiamo che può diventare grande».
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