Arriva il termometro del dolore: rileva livelli intensità sofferenza e diminuisce la durata dei ricoveri ospedalieri. I ricercatori dell’Università della California a San Diego hanno realizzato il termometro del dolore. Si tratta di un sistema di riconoscimento automatico del dolore basato sull’intelligenza artificiale. L’IA interpreta le immagini facciali per valutare il dolore e che promette di diventare un metodo imparziale per rilevare il dolore dei pazienti prima, durante e dopo un intervento chirurgico
Attualmente, la valutazione del dolore si basa su metodi soggettivi, come il Cpot, acronimo di Strumento di osservazione del dolore in terapia intensiva, con il quale gli operatori sanitari valutano il dolore del paziente basandosi sull’espressione facciale, il movimento del corpo e la tensione muscolare. Il risultato della ricerca è stato presentato al convegno della Società Americana di Anestesiologia, dove ne ha parlato Timothy Heintz, l’autore del progetto.
“I tradizionali strumenti di valutazione del dolore possono essere influenzati da pregiudizi razziali e culturali, con conseguente scarsa gestione del dolore e peggioramento degli esiti sanitari
Inoltre, vi è una lacuna nell’assistenza perioperatoria a causa dell’assenza di metodi osservabili continui per la rilevazione del dolore. Il nostro modello potrebbe contribuire a migliorare l’assistenza ai pazienti attraverso il rilevamento del dolore in tempo reale e obiettivo”, ha detto.
I benefici
Il riconoscimento precoce e il trattamento efficace del dolore hanno dimostrato di ridurre la durata dei ricoveri ospedalieri e prevenire condizioni di salute a lungo termine, come il dolore cronico, l’ansia e la depressione. In uno studio condotto da ricercatori, sono state analizzate 143.293 immagini facciali relative a 115 episodi di dolore e 159 episodi non dolorosi in 69 pazienti che avevano subito una vasta gamma di interventi chirurgici, tra cui interventi cardiaci complessi.
Dopo un periodo di addestramento, un sistema di intelligenza artificiale ha imparato a misurare il dolore basandosi sulle espressioni facciali, concentrandosi in particolare sui muscoli delle sopracciglia, delle labbra e del naso.
Questo sistema ha dimostrato di concordare con i risultati del sistema Cpot per l’88% del tempo. Se i risultati dello studio verranno convalidati, questa tecnologia potrebbe diventare uno strumento utile per i medici. Ad esempio, telecamere potrebbero essere installate sulle pareti e sui soffitti della sala post-operatoria per valutare il dolore dei pazienti, anche se sono incoscienti, scattando 15 immagini al secondo.
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