Allarme ipertensione tra i giovani in Italia, 2 milioni ipertesi: rischio morte per due eventi differenti. È allarme ipertensione tra i giovani in Italia che conta il 14% degli under 35 (quasi 2 milioni) con la pressione sopra la norma (120/80 mmHg). Inoltre, fino al 4% sono bimbi da 6 a 11 anni che hanno valori alterati senza saperlo. Rischiano la morte per due eventi differenti: un infarto a cinquant’anni, un ictus ancora prima di andare in pensione.
A lanciare l’allarme, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2023, sono gli esperti della Società Italiana di Cardiologia (Sic), che citano un ampio studio svedese appena pubblicato sugli Annals of Internal Medicine. Secondo questo studio essere ipertesi in tarda adolescenza aumenta considerevolmente il rischio cardiovascolare da adulti.
Ecco le linee guida consigliate per mantenere una pressione sanguigna adeguata e promuovere la salute cardiaca tra i giovani:
1. Iniziare a monitorare la pressione arteriosa fin dalla fase adolescenziale.
2. Mantenere un peso corporeo sano attraverso un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, evitando eccesso di sale, grassi saturi e zuccheri.
3. Programmare almeno 150 minuti di attività fisica ogni settimana.
4. Evitare il consumo di tabacco e l’assunzione di alcol, entrambi dannosi per il cuore e i vasi sanguigni.
5. Imparare a gestire lo stress in modo efficace, poiché può contribuire all’aumento della pressione arteriosa.
È importante notare che queste raccomandazioni sono valide per i giovani adulti, compresi quelli con ipertensione, che spesso non richiedono l’uso di farmaci per controllare la pressione alta.
“I dati delle università svedesi di Umea e Uppsala sono molto solidi: quasi 1,4 milioni di uomini a cui è stata misurata la pressione durante la visita di leva a 18 anni sono stati seguiti fino a cinquant’anni. Nel campione svedese circa il 29% dei diciottenni aveva valori di pressione, superiori alla norma, il 54% poteva essere classificato come iperteso. In queste persone, negli anni, si è registrato un graduale e sostanziale incremento nel rischio di eventi cardiovascolari, tanto che un diciottenne iperteso su dieci ha avuto un infarto o un ictus prima della pensione”, spiega Pasquale Perrone Filardi, Presidente Sic.
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