Home » Adotta un pittbull per evitarne la soppressione: 28enne muore sbranata dal cane che aveva salvato
Cronaca

Adotta un pittbull per evitarne la soppressione: 28enne muore sbranata dal cane che aveva salvato

Adotta un pitbull per evitarne la soppressione: 28enne muore sbranata dal cane che aveva salvato. Nel Regno Unito stanno per bandire i bull XL, ovvero dei pitbull giganti geneticamente programmati per essere più forti. Sono infatti diversi gli attacchi di questa razza che continua a mietere vittime. Come il caso di Natasha Johnston, una dogsitter di 28 anni, uccisa dal cane che aveva salvato adottandolo.

Il cane ha solo un anno, è poco più di un cucciolo, ma la sua testa muscolosa è già il doppio delle dimensioni di quella della sua proprietaria. Anche se le sue enormi mascelle sono serrate mentre fa un pisolino tra le sue braccia, la minaccia è evidente.

Mentre sfregano le guance insieme, la morbida guancia di Natasha Johnston si appoggia al mento castano di Stan, un esemplare di pitbull gigante che la ha tragicamente uccisa a gennaio, quando ha improvvisamente attaccato durante una passeggiata con altri sette animali domestici nel Surrey, sotto la sua custodia. L’attacco è stato così repentino e grave da sconvolgere la nazione, portando a richiedere una legge per vietare i cosiddetti “cani del diavolo”.

Finora si era sostenuto che Stan fosse un bull terrier XL, una razza considerata pericolosa e relativamente nuova, geneticamente predisposta per la forza e l’aggressività. E infatti, gli amici di Natasha avevano sempre considerato Stan come tale.

In uno dei molti colpi di scena di questo tragico incidente, il veterinario Dr. Alison Robson, un esperto testimone della corte incaricato di indagare sulla causa della morte di Natasha, ha affermato che Stan era un pitbull, una delle quattro razze già illegali in Gran Bretagna.

Pertanto, la ventottenne Natasha non avrebbe mai dovuto portarlo fuori quel fatidico giorno. Il fatto che abbia permesso a Stan di interagire con altri sette cani durante la passeggiata e di lasciarlo senza guinzaglio in un luogo pubblico, nonostante l’avesse morsa già due volte nei giorni precedenti l’attacco fatale, è stato, secondo il dottor Robson, un “preludio a una tragedia”.

Ottobre mesi dopo, l’inchiesta sulla morte di Natasha non è ancora conclusa. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, rimane un mistero il motivo per cui il cane si è ribellato alla sua padrona.

Tuttavia, con il numero di attacchi mortali o quasi fatali di cani in aumento (giovedì è emerso che un altro uomo è stato ucciso nello Staffordshire) e con il ministro dell’Interno che spinge per l’inclusione dei bull XL nella lista delle razze proibite, la storia completa ha cominciato a emergere.

È incredibile pensare che tutto ciò sia iniziato con un atto di gentilezza. Infatti, il 27 novembre dello scorso anno, quattro giorni prima della foto sopra citata, la vittima aveva salvato Stan da presunti proprietari negligenti che avevano pianificato di sopprimerlo a causa di un morso inflitto a uno dei loro figli.

Nel momento in cui Natasha ha inviato quella foto a un’amica, il suo affetto per quel piccolo compagno era evidente. “Torniamo a letto! Mi hanno detto di restare a letto per un po’!” era il messaggio che accompagnava la sua immagine mentre si rannicchiava con Stan nella sua soffice tutina. Purtroppo, nessuno avrebbe potuto prevedere che quel tenero animale le avrebbe portato via la vita.

I pittbull vengono difesi a spada tratta dai proprietari, la maggior parte dei quali sostiene di avere in casa “un angelo che ama i bambini”. E in realtà in parte è vero, questi molossi sanno essere davvero straordinari con i propri cari. Tutto cambia però quando vengono in contatto con altri animali, in particolari con cani maschi. A quel punto, nella stragrande maggioranza dei casi, scatta la competizione. E per il ‘rivale’ non ci sono speranze.

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Tags
Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com