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Spettacolo

Monica Guerritore: “Anna Magnani messa ai margini ha dovuto lottare. Aveva scritto sceneggiature che nessuno ha letto”

Monica Guerritore: “Anna Magnani messa ai margini ha dovuto lottare. Aveva scritto sceneggiature che nessuno ha letto”. Monica Guerritore su Anna Magnani e non solo, l’attrice romana, 65 anni, veste i panni dell’ex moglie di Verdone nella serie su Paramount+ ‘Vita da Carlo’, ne parla in una intervista rilasciata a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Lei conosce Gianna, l’ex moglie di Verdone. Non le sarà stato facile prenderne il posto.
“Gianna è una donna molto forte e spiritosa. Lei e Carlo si sentono diverse volte al giorno, sono una coppia, anche se ognuno ha la sua vita. C’è un grande affetto, lo stesso che Carlo ha verso i suoi amici, è nella sua natura. Lui si appoggia molto a Gianna, nella prima stagione quando gli manomettono la porta della cappella di famiglia, al cimitero, è lei a occuparsene. La prima stagione è più aderente alla realtà, in questa ho cercato di ribellarmi e mi sono inventata una sua rinascita”.

Prima di Vita da Carlo ha interpretato Fiorella, la mamma di Francesco Totti, in Speravo de morì prima. Il suo esordio in romanesco.
“Fiorella è una mamma romana che protegge sempre il figlio, fa tutto lei. Ho dovuto imparare il romanesco, mi hanno aiutato i miei attori di teatro. Un giorno mi chiama Carlo e mi fa: “Aò, te conoscevo da tanti anni ma non sapevo che facevi anche ride’”. E io: “Hai visto Totti?”. A quel punto mi chiede di interpretare Gianna. Replico: “Ma Gianna mi uccide! Scherzo: vengo di corsa, non me lo devi neanche chiedere”. Ne ho parlato con Gianna, ne abbiamo riso, è andata così. Nella seconda stagione sono un po’ più ribelle ma l’effetto mi sembra carino lo stesso”.

Monica Guerritore: “Anna Magnani messa ai margini ha dovuto lottare per la dignità”

Dopo due serie tv divertenti, nel prossimo lavoro, il film su Anna Magnani, cambierà registro. L’unico legame tra questi personaggi è la romanità?
“La romanità e la verità. FiorellaTotti ha un modo semplice di parlare che aiuta anche nell’interpretazione di Anna Magnani. Ha una voce normale, autentica, senza le fissità degli sguardi di alcuni ruoli drammatici. Anna Magnani era borghese, ma creava i suoi personaggi senza sovrastrutture, senza che mostrassero atteggiamenti studiati. Cinque anni fa, prima di Fiorella e Sandra, non ce l’avrei fatta. Nella vita le cose vengono una dietro l’altra, come una collana di perle. C’è un filo, devi solo abbandonarti”.

[…] Questo film sarà la sua prima regia cinematografica, dopo tante regie teatrali. Come mai si è decisa?
“Quando si raccontano le vite degli altri non si può fare una biografia. Bisogna avvicinarsi e riempire gli spazi con parole tue. Mi sono sentita chiamata. Nel 2023 sono i 50 anni dalla morte. Lei è stata la più grande, è stata messa ai margini e ha lottato per la dignità del suo mestiere. Aveva scritto sceneggiature che nessuno ha letto. Ha lottato come madre e come amante. Il mondo l’adora, mentre da noi si fanno solo mostre fotografiche. Tutto questo mi ha portato alla Lupa, e a Roma. Durante una delle letture al teatro Quirino è venuto Andrea Purgatori. Si è incuriosito e ha voluto rivedere la sceneggiatura. Anna è l’ultimo film di Andrea e glielo dedicheremo. Le riprese inizieranno il 24 aprile 2024, quando avrò finito di dirigere e recitare in teatro Ginger e Fred, dal film di Federico Fellini”.

Monica Guerritore: “Lo stupro di Palermo è stato raccontato troppo”

[…] Su Ig ha scritto: «Leggo della assurda proposta della castrazione. Come se la violenza dell’uomo sulla donna risiedesse nel membro: tagliato quello si diventa mansueti. Violenza a violenza. Smettetela”. Che fare, allora?
“Lo stupro di Palermo è stato raccontato troppo e i post hanno fatto da cassa di risonanza. Basta. Serve silenzio. Pensiamo a quella ragazza. Questi delitti andrebbero trattati nel riserbo più assoluto. I ragazzi dovrebbero rimanere chiusi, avendo il tempo di riflettere, elaborare e vergognarsi. Un processo lungo, lontano dai riflettori. Loro non sanno immedesimarsi nell’altro perché non leggono storie, non vanno al cinema, non si commuovono. ”La coscienza è un muscolo che va allenato”, diceva il cardinal Martini. La leva per muovere i sentimenti è il racconto. Altrimenti tutto resta in superficie”.

[…] Signora Guerritore, oggi com’è il rapporto con il suo corpo?
“Facendo teatro non ho avuto un rapporto così invasivo con il viso come quello delle attrici di cinema. Ho sempre avuto la percezione che quel che sentivo arrivava al pubblico più di ciò che si vedeva. Il paradosso è che da ragazzina, quando ero bellissima, ero piena di creme, smalti, trucchi. Man mano ho buttato via tutto. Sto attenta, faccio yoga, pilates. Ma sono contraria alla chirurgia estetica, un po’ per paura e un po’ perché le cose vanno dove devono andare.Nel mio corpo e nel mio viso ci sono tutta io, la pelle è morbida, cambia con l’età. Che vuoi fermare, il tempo?”.

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