Nasconde la morte del fratello e continua a incassare la pensione: scoperta dopo 24 anni. Più di due decenni. Tanto ci ha messo una donna di Valencia, in Spagna, a nascondere alle autorità competenti la morte del fratello, con l’obiettivo di riscuotere la pensione che gli era stata concessa. Ora, la donna è stata condannata a due anni di reclusione e al pagamento di un risarcimento di 135.805 euro, a seguito di una truffa ai danni dell’Istituto nazionale della previdenza sociale dpagnolo.
La sentenza gli impedisce anche di votare per un periodo di due anni, pagando una multa di quattro euro al giorno per sette mesi e, come di consueto in questo tipo di eventi, pagando tutte le spese legali. Naturalmente, il Tribunale di Valencia conferma che prima della sentenza c’è un ricorso davanti alla Corte Superiore di Giustizia della Comunità Valenciana.
L’uomo era morto dal 1996
Tutto risale al 1996, quando morì il fratello della donna. A quanto pare, all’uomo era associata una pensione per orfani, che all’epoca era di 675,90 euro. La donna condannata però non ha denunciato il decesso alla Previdenza Sociale e quindi lo ha nascosto fino all’inizio del 2020, quando la pensione ammontava già a 726,70 euro.
Durante i 24 anni in cui ha percepito la pensione, la donna l’ha ricevuta su due conti, sia a suo nome che in Caixabank, ente che non aveva traccia nemmeno della morte di colui che dovrebbe essere il vero destinatario del denaro. Secondo la sentenza, la banca non ha svolto il suo compito poiché non era preposta alla “verifica annuale della sopravvivenza del titolare della pensione”.
A favore del condannato ha giocato la sua stessa confessione, utilizzata come attenuante per la riduzione della pena, che ammette che il Pubblico Ministero ha chiesto che Caixabank fosse qualificata come responsabilità civile sussidiaria per inadempimento ai propri obblighi.
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