Achille Lauro: “Rose Villain? Con lei è destino. È un momento bellissimo soprattutto per un motivo”. Achille Lauro su Rose Villain (il loro duetto Fragola spopola) e non solo, il cantautore veneto, 33 anni, si racconta a cuore aperto in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Lauro, in che direzione stai andando adesso?
«Tutte le volte in cui mi sono messo a fare musica mi sono lasciato trasportare dalla spontaneità del momento e mi sono trovato “fuori luogo” in qualunque ambiente. Dagli inizi con l’urban, fino ad arrivare a Sanremo. Per dire, quando andava la trap, facevo già l’elettronica. Poi è arrivata la samba con “Pour l’amour”, che ha segnato un’epoca. E nel 2019 pensa a cosa è stata “Rolls Royce” all’Ariston: ero un alieno. Sono sempre stato un outsider e oggi mi trovo nello stesso stato d’animo: sento che sta nascendo un nuovo pop, che è anche un po’ punk… tante chitarre. Sta iniziando una nuova wave italiana che credo di aver già vissuto. Quindi sono in un momento bellissimo, super creativo perché vado alla ricerca di quello che ancora non esiste. Iniziava ad annoiarmi quello che avevo fatto fino a oggi, e cerco il nuovo».
[…] Quali sono le tue maggiori fonti di ispirazione?
«Tutto. Chiaramente mi ispiro alla musica immortale delle grandi star: Michael Jackson, Freddie Mercury, David Bowie. Ma gli spunti arrivano anche dall’attualità, dai semplici discorsi con le persone».
[…] Hai una passione innata per la moda. Come nutri il tuo gusto, quotidianamente?
«Guardo le passerelle, guardo dentro di me e guardo soprattutto la strada: da lì si pesca tanto, la moda parte sempre dal basso. E nei viaggi che faccio in giro per il mondo trovo sempre qualcosa che colpisce la mia immaginazione».
Achille Lauro: “Rose Villain? Con lei è destino”
Di recente sei stato in Giappone e negli Stati Uniti. Quali sono i luoghi che ti hanno suscitato più emozioni?
«In Giappone, Osaka: è il posto allo stesso tempo più vicino e più lontano da noi che io abbia mai visto. L’ho trovata davvero una città stimolante, mi sembrava di stare dentro il film “Blade runner”. Per certi versi è l’opposto dell’Occidente, per altri è davvero all’avanguardia. Dell’America amo New York, perché è il centro del mondo, tutti gli artisti si riversano lì».
Lì hai incontrato Rose Villain. Come è scattata la vostra sintonia?
«Rosa (Luini, vero nome di Rose Villain, ndr) è milanese ma abita a New York da più di 12 anni e quindi ha una visione unica del panorama musicale italiano, un’estetica diversa. Ci siamo incontrati al Chelsea Hotel, luogo simbolico perché da lì sono passati scrittori, poeti e attori (tra gli altri, Mark Twain, Charles Bukowski, Thomas Wolfe, Bob Dylan, Jane Fonda e Uma Thurman, ndr). Dopo un paio di drink abbiamo capito che c’era sintonia. Io non faccio collaborazioni per “marketing”, seguo l’istinto. Con Rose Villain era destino: è una ragazza di talento, bellissima. C’è affetto vero, stima reciproca».
Il vostro “Fragole”, anche nel video, è un brano dalla sensualità giocosa. Credi che l’eros oggi sia ingabbiato e abbia bisogno di nuove strade per liberarsi?
«Credo proprio di sì. La sensualità ha un ruolo chiave nella musica e in qualsiasi forma d’arte. L’eros è una tematica che negli ultimi tempi è andata scemando. Era più presente tra gli Anni 90 e i primi 2000, un periodo che io adoro, non a caso».
Secondo te, quando una persona è sexy?
«Quando è interessante mentalmente. Il fascino va oltre la bellezza: bisogna trovarsi a un certo punto sulla stessa lunghezza d’onda, senza troppe costruzioni».
Quando hai l’istinto di sedurre, lo assecondi sempre o a volte ti freni?
«Sempre. L’amore è il motore della poesia, della vita. Seduzione, sì. E tanta sofferenza. Le canzoni più belle le ho scritte nel dolore totale. E soffrirei, soffrirò ancora».
C’è un pregiudizio che hai riscontrato di frequente nei tuoi confronti?
«Io sono libero. E invito tutti a scegliere chi essere. Questo può essere penalizzante».
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