Vaccino contro l’Alzheimer a un passo: buone notizie dalle prime sperimentazioni. C’è ottimismo per il nuovo vaccino contro l’Alzheimer, che sembra arrestare la malattia. Uno studio condotto su topi ha scoperto che non solo il vaccino ha eliminato la placca amiloide dannosa dal cervello, ma ha anche prevenuto i cambiamenti comportamentali tipici dei malati di Alzheimer.
Questo arriva dopo un anno in cui due farmaci rivoluzionari hanno dimostrato di poter rallentare la malattia, mettendo fine a decenni di sperimentazioni fallite e false speranze. Tuttavia, tali trattamenti hanno garantito ai pazienti solo pochi mesi in più di vita sana. Questo vaccino potrebbe andare oltre nella sua capacità di fermare la malattia, che colpisce almeno 6 milioni di americani, prima che raggiunga un punto di non ritorno, sostengono i ricercatori.
Il nuovo studio, ancora in corso, prevede di testare il vaccino su topi che avevano versioni mutate di una proteina precursore dell’amiloide inserita nei loro geni. Le placche amiloidi sono un segno distintivo dell’Alzheimer e si ritiene che accelerino la morte delle cellule cerebrali. C’è ancora dibattito su se causino la malattia o siano un sintomo.
Alcuni topi hanno ricevuto un vaccino, mentre altri hanno ricevuto un placebo. Il vaccino somministrato ai topi di due e quattro mesi è stato progettato per colpire una specifica molecola sulla membrana esterna del cervello di cellule danneggiate o “senescenti”. Tale molecola è chiamata glicoproteina associata alla senescenza (SAGP).
La svolta grazie alla scoperta su una cellula
Identificando questo sito specifico su una cellula, gli scienziati possono individuare con maggiore precisione la causa principale dell’Alzheimer, in questo caso, l’accumulo di placche tossiche, piuttosto che solo i sintomi come il declino cognitivo. Una volta inserito nei topi, il vaccino ha addestrato il loro sistema immunitario a riconoscere il SAGP sulla superficie delle cellule danneggiate come un invasore estraneo dannoso.
Dopo che il sistema immunitario è stato preparato per cercare SAGP, ha lanciato un attacco contro di essi, uccidendoli. Il vaccino ha ridotto efficacemente SAGP e depositi di amiloide nel cervello dei topi nella regione responsabile dei processi linguistici, dell’attenzione e della risoluzione dei problemi.
Ha mostrato altri effetti positivi che suggeriscono che potrebbe essere efficace anche negli esseri umani. Quando sono stati inseriti in un dispositivo simile a un labirinto per testare l’impatto del vaccino sul comportamento, i topi che hanno ricevuto il vaccino SAGP tendevano a comportarsi come normali topi sani e mostravano una maggiore consapevolezza di ciò che li circondava.
Le scoperte del team giapponese sono ancora nelle fasi iniziali e i test sull’uomo potrebbero richiedere anni. Tuttavia, la ricerca ha ricevuto il sostegno dell’influente American Heart Association. Il dottor Chieh-Lun Hsiao, ricercatore cardiovascolare presso la Juntendo giapponese, ha dichiarato: “Se il vaccino potesse avere successo negli esseri umani, sarebbe un grande passo avanti verso il ritardo della progressione della malattia o addirittura la prevenzione di questa malattia”.
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