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Cronaca

Vanno a vivere in Natura per paura di Covid e pandemie: tragico epilogo per madre, figlio e zia

Vanno a vivere in Natura per paura di Covid e pandemie: tragico epilogo per madre, figlio e zia. Tragedia al Gunnison National Forest, nello Stato americano del Colorado. Qui tre persone (madre, figlio e zia), un anno fa erano andate a vivere in una zona remota, lontano dal mondo, disconnesse da ogni cosa. Purtroppo un tragico epilogo ha spezzato i loro piani e le loro vite. Lo scorso 9 luglio, infatti, un escursionista si imbatte in una piccola tenda con all’interno i resti umani di due persone. Poco lontano l’altro corpo mummificato.

Gli investigatori, inclusi i ranger e la polizia, giunti sul posto hanno analizzato attentamente la scena, notando che i cadaveri erano in quella parte della foresta da almeno un anno. Sul luogo è stato rinvenuto un pacchetto di cibo asiatico sigillato, suggerendo un tentativo delle vittime di organizzarsi per sopravvivere.

Il medico legale ha confermato che le morti risalivano a molti mesi prima e che il freddo e la mancanza di cibo erano le cause probabili. I segni di malnutrizione erano evidenti, ma il verdetto finale doveva ancora essere emesso. La seconda fase dell’indagine è iniziata con l’identificazione delle vittime, con relativi dettagli angoscianti.

Nel luglio 2022, Rebecca Vance, 42 anni, prese una decisione radicale: scappare da tutto. Preoccupata dall’aumento dei casi di Covid, decise che la soluzione migliore fosse ritirarsi nella natura, rinunciando a comfort e servizi. Nonostante la famiglia cercasse di dissuaderla, Rebecca rimase ferma nella sua scelta e portò con sé il figlio di 14 anni, un ragazzo istruito a casa come tanti altri americani. Christine Vance, la sorella di Rebecca, si unì al viaggio, anche se non era completamente convinta, sentendo di dover aiutare nella pericolosa avventura.

La decisione estrema

Il terzetto, originario di Colorado Springs, partì in auto, vagando a lungo fino a raggiungere i boschi del parco nazionale, in cerca del luogo ideale per iniziare un nuovo capitolo della loro vita. Era estate e sembrava che non avessero grossi problemi, anche se si trovavano abbastanza lontani da zone popolate. La località più vicina era a un’ora di distanza in auto. Tuttavia, secondo le ipotesi degli inquirenti, la tragedia iniziò con l’arrivo dei primi freddi, della neve e del gelo incessante.

La loro situazione divenne critica, probabilmente a causa del cibo insufficiente. Raramente si allontanavano dalla tenda e gli investigatori trovarono tracce di legna bruciata all’interno del riparo, che era stato issato vicino a un albero nel tentativo di ottenere maggiore protezione. Purtroppo, Rebecca, suo figlio e Christine non superarono la prova. Resta da chiedersi se hanno lasciato scritti, un sorta di diario, che possa rivelare le loro esperienze e i loro sentimenti.

Nel passato, si sono verificati casi analoghi, con persone che hanno fatto scelte drastiche spinte da ragioni personali, conflitti interiori, il desiderio di rompere definitivamente con il passato e persino il Destino. Molti ricorderanno la storia di Christopher McCandless, deceduto nel 1992 dopo essersi isolato ai piedi di una montagna in Alaska, come narrato in “Into the Wild”. Tuttavia, esistono episodi meno noti che ci portano su sentieri oscuri, simili a quelli seguiti da Rebecca Vance.

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