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Pino Insegno: “La Premiata Ditta si è sciolta per un motivo. Io raccomandato da Meloni? Per me parlano i numeri”

Pino Insegno: “La Premiata Ditta si è sciolta per un motivo. Io raccomandato da Meloni? Per me parlano i numeri”. Pino Insegno su ‘La Premiata Ditta’, le accuse di raccomandazione e non solo, l’attore e conduttore romano, 64 anni, ne parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Adesso ha nuove sfide. Sente il peso delle aspettative?
«Il peso lo sentono gli altri, io provo solo gioia. Le aspettative le ho su me stesso. Ma c’è la felicità di mettersi alla prova e spero di fare un buon lavoro come sempre, come se fosse la prima volta. Non vedo l’ora di iniziare».

Parte su Rai2 il 18 settembre con “Ilmercanteinfiera”, che andrà avanti fino al 22 dicembre. Perché proprio il secondo canale?
«Rai2 aveva bisogno di ulteriore sprint, dopo la spinta che ha dato Fiorello al mattino. Anche la fascia “access”, l’orario prima del telegiornale dalle 19.45 alle 20.30, doveva essere movimentata con un’idea valida».

Rispetto al gioco a premi andato in onda nel 2006 su Italia 1, che differenze ci saranno?
«Lo rinnoverò. Sono più grande d’età, più esperto, più misurato. E ci saranno sorprese nelle carte: le aggiorneremo con nuove “figure” come l’influencer, il rapper, il TikToker, il boomer, nel segno dei tempi. E cambieremo la “Gatta nera” (nelle prime edizioni era Ainett Stephens, ndr) con una nuova danzatrice».

Pino Insegno: “La Premiata Ditta si è sciolta per un motivo”

[…] Con Ciufoli, Tiziana Foschi e Francesca Draghetti eravate il mitico quartetto comico della Premiata Ditta. Vi sentite ancora?
«Siamo molto amici, anche se non lavoriamo più insieme da tempo. Abbiamo deciso di lasciare prima che la gente si stufasse di noi».

[…] qual è il lato del suo carattere che la gente ama di più?
«Quando le persone mi incontrano per strada mi dicono: “Dal vivo sei uguale a come ti vedo in video”. Ed è il miglior complimento che possa ricevere. A volte sono io che chiedo ai fan di farsi un selfie, perché magari loro si vergognano a domandarmelo. La mia disponibilità è la mia forza».

Ha quattro figli. Due grandi: Matteo (nato nel 1998) e Francesco (del 2003), avuti con Roberta Lanfranchi. E due bambini: Alessandro (del 2014) e Valerio (del 2019), avuti con la moglie Alessia. Che tipo di papà è?
«Presente. I grandi li ho seguiti negli sport, uno nel calcio, l’altro nel basket. I piccoli vado a prenderli a scuola. Passo con loro più tempo che posso».

[…] C’è chi la considera un “raccomandato politico”, grazie alla sua amicizia con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
«Per me parlano i numeri che ho fatto, la mia storia professionale, non le amicizie. Da quando ho iniziato a lavorare, saranno cambiati 12 governi, ma io sono figlio dell’affetto della gente, che ha un’arma potentissima: il telecomando. Poi ci sta di non piacere a tutti. Io sono della Lazio, magari a qualcuno della Roma non sto simpatico. Ma è una cosa sua, personale».

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