Gerry Scotti: “Sono su TikTok per un motivo. Un aspetto della Generazione Z mi ha stupito”. Gerry Scotti su TikTok la Generazione Z e non solo, il conduttore diventa anche influencer e annuncia il lancio del suo nuovo progetto in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Gerry, che cosa l’ha spinta a sbarcare su TikTok?
«Un paio di occasioni. Un anno fa sono stato ospite di Fedez nel podcast “Muschio selvaggio” e la mia puntata è stata una delle più seguite. Da un’analisi accurata che ho commissionato a un’agenzia, poi, è risultato che fra i personaggi della comunicazione tradizionale, cioè radio e tv, sono tra i pochi graditi e amati dalla Generazione Z (giovani tra i 12 e i 25 anni, ndr). Un privilegio che mi ha stupito, incuriosito e che ho deciso di cavalcare. Ora stiamo facendo dei gemellaggi con giovani “creator” buffi e strani per vedere la reazione della gente».
Come ha mosso i primi passi dentro questo mondo?
«Preparando il mio nuovo sito, dove ci sarà tutta la storia della mia vita. Sto traslocando in un settore che pensavo non avrei praticato mai. Mio figlio è il produttore e lo stiamo facendo in modo professionale. Per prima cosa, ho aperto un profilo Instagram parallelo a quello ufficiale. Si chiama @loziogerry, è più lieve e buffo, e sta avendo un discreto successo. I ragazzi con cui lavoravo per il sito mi hanno detto che avrei potuto “spaccare” su TikTok, ma ero perplesso. Così ho cominciato da… studente. Ho convocato dei famosi tiktoker e mi sono fatto spiegare il loro linguaggio. Il risultato sarà una serie di interviste che andrà sul sito, e degli estratti verranno pubblicati in pillole sui social».
[…] La Generazione Z le sta insegnando qualcosa di importante?
«Che l’orizzonte cambia ogni gradino che fai. Per troppi anni sono stato sullo stesso gradino, la mia “zona di comfort”, ma c’è un mondo diverso da esplorare, dove c’è velocità di produzione, basso costo e si dà spazio alla creatività».
Gerry Scotti: “Sono su TikTok per un motivo”
Come hanno accolto il suo arrivo sui social i ragazzi?
«Dai numeri in mio possesso, tra “follower” e “like”, sono ottimi risultati, difficili da ottenere. Ringrazio e spero di ricambiare. Nelle ore libere cerco di rispondere a chi mi fa domande sui social con dei micro-filmati, è quello che si aspettano: conversi, parli e ti confidi».
[…] Entriamo nel profilo: cos’è il “Gerryverso”?
«Fa parte delle rubriche che verranno. Il metaverso ha avuto un boom, ma non vedo accadere grandi cose lì dentro. Il “mio” sarà più concreto».
Ha imparato per bene che cos’è un “meme”?
«I creator sono pazienti e gentili con me, ma io faccio finta di non capire. Sto al gioco. I meme? Con tutti quelli che fanno su di me, non posso non saperlo: è l’utilizzo del tuo volto e/o espressione per esprimere un sentimento».
“TG Gerry – Solo buone notizie”: è un caso che ci sia una sola puntata?
«In realtà sono più di una. Stiamo misurando la reattività a ogni tipo di argomento che propongo. Mi fa riflettere che quando affronti un tema serio, la reazione è minima o moderata. Invece con i contenuti leggeri hai un grande risultato. Forse è un mondo che non vuole pesantezza».
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