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Cronaca

Dimessa dall’ospedale, bimba di due anni muore poche ore dopo: ignorata la chiamata di emergenza

Dimessa dall’ospedale, bimba di due anni muore poche ore dopo: ignorata la chiamata di emergenza. Era stata dimessa dall’ospedale la bimba di due anni che poi è morta poche ore dopo a Melbourne, in Australia. Sua madre, Natalia Griffiths-I’Anson, aveva capito che c’era qualcosa di terribilmente sbagliato quando ha notato che la sua Callie, di appena due anni, era bianca come un fantasma e non riusciva a tenere gli occhi aperti.

La donna ha subito telefonato all’ospedale pediatrico di Melbourne in cerca di urgenti consigli medici. “Chiunque abbia parlato ha detto che avrebbe contattato un chirurgo e ci avrebbe richiamato immediatamente”, le parole della donna riportate dal Daily Mail. Ma nessuno si è fatto vivo. Ore dopo, i genitori di Callie si sono svegliati al suono della loro bambina che gorgogliava. Era debole e aveva smesso di respirare. La bambina è morta in un ospedale la mattina successiva, 16 ore dopo essere stata dimessa dalla struttura sanitaria.

I fatto risalgono al 2018. A distanza di cinque anni, un medico legale del Victoria ha raccomandato modifiche alle procedure dell’ospedale. Ma il medico legale Paresa Spanos ha anche stabilito che era ragionevole che Callie venisse dimessa, nonostante fosse morta per complicazioni chirurgiche il giorno successivo. “Il piano di dimissione come documentato nella cartella clinica e come spiegato ai genitori prima della dimissione era ragionevole e appropriato”, ha scritto.

L’ospedale ammette l’errore

“Al momento della dimissione di Callie, non vi era alcuna indicazione clinica che non stesse bene, che non fosse idonea alla dimissione o che avesse subito una perforazione iatrogena o altre complicazioni della procedura”. Callie è stata inizialmente portata in quell’odpedale nel dicembre del 2017 dopo aver ingerito un liquido detergente. La bimba, che faticava a respirare con le labbra sanguinanti, è stata trasportata in aereo all’ospedale di Melbourne, a quasi quattro ore di macchina.

È stata messa in coma farmacologico prima di essere trasferita fuori dalla terapia intensiva ed è stata rilasciata all’inizio di gennaio 2018. Meno di una settimana dopo, l’11 gennaio, Callie ei suoi genitori tornarono in ospedale per un quarto intervento all’esofago. Cinque settimane dopo l’infortunio, il suo esofago non era ancora guarito e presentava ancora una notevole quantità di sanguinamento. Dopo l’operazione, la bimba è stata dimessa ma quella sera le sue condizioni sono peggiorate. Il mattino dopo, il 12 gennaio, è morta.

L’ospedale ha ammesso che la famiglia non ha ricevuto una chiamata prima della morte di Callie. Questo perché era stata trasmessa a un medico di guardia, che però quella notte era impegnato in una procedura importante. Da un’indagine interna è emerso che il cancelliere ha terminato all’una di notte, ma ha ritenuto che fosse troppo tardi per chiamare la famiglia in quel momento, pianificando di chiamare per prima cosa al mattino. Una svelta che si è dimostrata fatale.

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