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Cronaca

Brescia, bimbi all’oratorio cantano “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”: la vergogna

Brescia, bimbi all’oratorio cantano “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”: la vergogna. Il remake idiota della canzone di Gala (“Sembra che lui dorma con Etna e Stromboli. E invece no, il mio sogno esaudirò: Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”) cantata non allo stadio, e non dai disadattati del pallone, ma da bambini dell’oratorio. È solo l’ultima di una vergogna nazionale sistematicamente ignora e, evidentemente, trasmessa da padre in figlio nelle padane terre.

Siamo a Ghedi, in provincia di Brescia, dove probabilmente la civiltà, a differenza di Napoli, latita. A intonare la canzoncina, un gruppo di ragazzini delle scuole medie durante la festa di chiusura del GrEst, il gruppo ricreativo estivo dedicato ai più piccoli. La scena è stata immortalata in un video che ha fatto il giro delle chat. E, stando a quanto si apprende, nessun adulto sarebbe intervenuto per fermare il coro.

Il coro, intonato negli stadi, viene cantato sulle note di Freed From Desire dell’italiana Gala, un brano dance del 1996 prodotto da Maurizio Molella e Phil Jay. Nel 2022, il triste remake della canzone era anche comparso su Spotify, per poi essere rimosso dopo forti polemiche. Sulla vicenda era intervenuto anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che aveva chiesto alla piattaforma di “rimuovere immediatamente la traccia”.

Brescia, bimbi all’oratorio cantano “Vesuvio erutta”: l’orrore

A riportare la notizia è ‘Il Giorno’, secondo il quale l’episodio ha creato non poca indignazione nella comunità, soprattutto perché – a quanto emerge dal filmato – nessun adulto sarebbe intervenuto per fermare il coro o avrebbe rimproverato i ragazzini una volta terminato. “Perché in un oratorio? Alla festa di chiusura di un GrEst? E perché i più grandi non hanno detto nulla?”, ha confidato un genitore. Dalle immagini, sembra che un’animatrice faccia un cenno per invitare alla calma, ma non è chiaro se il gesto sia rivolto ai ragazzini o a qualcun altro.

Sulla vicenda è intervenuto il parroco del paese. “Non ero a conoscenza dell’episodio né del video. Se questo è ciò che è accaduto, è un episodio da stigmatizzare. L’oratorio si dissocia e sentirà i ragazzi. Mi dispiace perché non rispecchia la nostra realtà, dove c’è grande integrazione con i molti lavoratori che vengono dal Sud”, ha detto don Alberto Boscaglia, il cui lavoro è sempre stato giudicato “ottimo” dai parenti.

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