Centralinista muore a lavoro, colleghi costretti a continuare a lavorare col cadavere accanto. Una donna è morta improvvisamente all’inizio di questa settimana presso le strutture dell’azienda in cui era impiegata a Madrid, durante il turno di lavoro. Il decesso è giunto alle 14:00 del pomeriggio e nessuno è andato a prendere il corpo.
Ma la cosa più grave è che l’azienda avrebbe obbligato gli altri dipendenti a continuare la loro giornata lavorativa, con il corpo della collega accanto. L’episodio è stato segnalato ai sindacati CGT, UGT e USO, i quali hanno già denunciato che l’azienda avrebbe costretto i dipendenti a continuare a lavorare con il cadavere.
I lavoratori che non erano presenti in ufficio hanno appreso la notizia tramite WhatsApp e hanno deciso di recarsi sul posto per vedere con i propri occhi che gli altri lavoratori stavano effettivamente rispondendo alle chiamate con il corpo senza vita accanto: “Un collega ha dovuto trattenere il corpo per evitare che cadesse dalla sedia. È steso a terra e stiamo continuando a rispondere alle chiamate. Ci è stato detto di continuare a prenderle”, spiegano i lavoratori.
Il comunicato dell’azienda
L’azienda si è giustificata con i dipendenti dicendo che “era un servizio essenziale”. I dirigenti hanno risposto: “E la vita? C’è qualcosa di più essenziale della vita?”. Anche la Confederazione generale del lavoro del settore federale del telemarketing ha rilasciato una dichiarazione sul proprio sito web, condannando l’azienda: “Esprimiamo il nostro rifiuto verso i responsabili di Konecta per tale comportamento. Hanno dimostrato una mancanza di umanità, empatia e rispetto”.
Il comunicato della Confederazione conclude così: “La CGT ha tenuto una riunione del Comitato per la salute e la sicurezza con l’azienda al fine di stabilire le responsabilità, prendere nota di quanto accaduto, avviare un’indagine completa su quanto avvenuto e redigere un protocollo d’azione specifico per questi casi. Non può ripetersi”.
L’azienda ci ha contattato per chiarire la propria posizione in merito all’incidente. Di seguito il comunicato
“Innanzitutto, tutti i team di Konecta desiderano esprimere la loro solidarietà e il loro sostegno alla famiglia della nostra collega scomparsa. Negli ultimi giorni, la nostra priorità assoluta è stata quella di preservare la sua privacy e di accompagnarla in questo momento di lutto.
Konecta si rammarica profondamente per la perdita di una persona apprezzata da tutti i suoi colleghi e che ha sempre dimostrato dedizione, solidarietà e grande professionalità nel corso degli anni trascorsi con noi.
Konecta desidera inoltre smentire formalmente quanto riportato in merito agli eventi verificatisi in uno dei suoi call center di Madrid. Chiediamo quindi di trattare le informazioni con il massimo rispetto e cautela e desideriamo condividere quanto segue:
– Konecta ha reagito in modo adeguato al contesto di emergenza in cui si è verificato questo tragico evento.
– È stato fornito un supporto immediato alle squadre, compreso il sostegno psicologico e la conferma che i dipendenti potevano lavorare a distanza.
– L’azienda era in costante comunicazione con i rappresentanti del personale.
Siamo profondamente addolorati per questa tragedia e i nostri pensieri sono rivolti alla famiglia e agli amici della nostra collega”.
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