Incide “Gesù salva” sulla parete di una montagna protetta: arresto e condanna per il vandalo. È successo nella notte tra sabato 20 e domenica 21 maggio, nelle Glasshouse Mountains dell’entroterra della Sunshine Coast, in Australia. Qui uno sconosciuto ha usato uno strumento elettrico per scolpire “Gesù salva, basta chiedere a lui” nella base del Monte Beerwah. Si tratta di una parete rocciosa di una montagna protetta e quindi l’autore rischia il carcere con una dura condanna.
La polizia è sulle tracce del vandalo e potrebbe risalire presto ala sua identità grazie alla testimonianza della gente del posto. Le autorità dei parchi nazionali hanno definito il gesto come “vandalismo ambientale”, che “sembra goffo e terribile”. Una volta scoperto, il colpevole rischia una multa fino a 260mila euro o fino a due anni di carcere ai sensi del Nature Conservation Act. E fino a 90mila euro ai sensi dell’Aboriginal Cultural Heritage Act.
Incide “Gesù salva” sulla parete di una montagna protetta: caccia al vandalo
A riportare la notizia è il Daily Mail, secondo cui la comunità indigena locale del Monte Beerwah e i proprietari tradizionali, i Jinibara, saranno attivamente impegnati nel ripristino della montagna al fine di ridurre al minimo qualsiasi danno estetico. Verrà adottato un approccio di tolleranza zero nei confronti di chiunque abbia inciso il messaggio, ha affermato il ranger senior Nat Smith.
Oltre alle multe, il responsabile del graffito deve sostenere anche i costi aggiuntivi per il ripristino del sito. La rimozione dell’incisione potrebbe costare decine di migliaia di dollari oltre a qualsiasi altra multa che potrebbe essere emessa. I proprietari tradizionali di Jinibara volevano già vietare alle persone di salire sul monte Beerwah.
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