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Si addormenta con 9 anelli di metallo sul pene: 44enne con genitali ‘strozzati’ salvato dai vigili del fuoco

Si addormenta con 9 anelli di metallo sul pene: 44enne con genitali ‘strozzati’ salvato dai vigili del fuoco. Succede in Australia, dove un uomo di 44 anni si addormenta con 9 anelli di metallo sul pene che gli strangolavano i genitali. Per liberare l’uomo, completamente ubriaco, si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco, per tagliare l’acciaio inossidabile con una sega elettrica, al fine di salvare il suo pene e lo scroto.

Il 44enne, australiano, ha utilizzato gli anelli in acciaio per ottenere una erezione che durasse a lungo. Ma si è addormentato dopo aver fatto sesso e si è svegliato tre ore dopo con un forte dolore a causa degli anelli sui suoi genitali che si erano gonfiati. Giunto in ospedale, i medici hanno cercato di rimuovere gli anelli di metallo, che avevano un diametro di appena 1 cm, con anelli e tronchesi, ma senza successo.

Hanno quindi chiesto l’aiuto dei vigili del fuoco, che hanno utilizzato una “sega circolare elettrica di tipo industriale” per tagliare gli anelli mentre l’uomo era in anestesia generale. I medici del Gold Coast University Hospital nel Queensland hanno detto che l’uomo era molto dolorante e angosciato quando è arrivato al pronto soccorso.

Un esame ha mostrato che i pene e scroto erano significativamente gonfi, e presentavano molti lividi. Così gli hanno somministrato una flebo di antidolorifici, secondo l’articolo pubblicato su Urology Case Reports. Durante l’intervento chirurgico per rimuovere gli anelli, sono stati usati un abbassalingua e una garza come barriera protettiva tra il pene e la sega.

Si addormenta con 9 anelli di metallo sul pene: 44enne con genitali ‘strozzati’

Gli anelli sono stati anche sterilizzati con una soluzione salina fredda per prevenire un danno termico causato dall’utensile elettrico. Dopo che tutti e nove gli anelli sono stati rimossi con successo, i medici hanno eseguito una cistoscopia, una procedura per guardare all’interno della vescica utilizzando una sottile telecamera.

Il test ha rilevato che l’uretra del paziente era irritata e gonfia, quindi è stato inserito un catetere per una settimana. Non ha avuto bisogno di ulteriori interventi chirurgici, ma ha riportato una lieve disfunzione erettile nei due mesi successivi. Il paziente ha detto ai medici che non aveva assunto droghe prima dell’incidente.

Gli urologi che hanno riferito sul caso hanno affermato che lo strangolamento del pene è raro e, per questo motivo, può essere un’emergenza medica impegnativa. Gli autori hanno scritto che non esiste un tipico protocollo standard di cura su come affrontare lo strangolamento del pene, e che i reparti di emergenza spesso mancano delle attrezzature o della conoscenza degli strumenti necessari per tagliarli.

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