Giuliano Sangiorgi: “Negramaro insieme da 20 anni grazie a una caratteristica. Politically correct? Si rischia medioevo culturale”. Giuliano Sangiorgi e i Negramaro insieme da 20 anni, il cantante e leader del gruppo salentino parla della band e degli impegni in programma in una intervista a ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Giuliano Sangiorgi dopo vent’anni cos’è cambiato?
«Come se ci fosse una nuova rivoluzione musicale» […] «È come se gli anni Sessanta fossero finiti ieri. Le stelle sono sempre lì, prendi Madame che cita De André e, senza dubbio, Mengoni e Tananai hanno una visione chiara e un forte legame con la tradizione. Ma un linguaggio nuovo sta nascendo».
Il vostro primo disco è del 2003.
«Era il frutto di una lunga gavetta. Per carità, anche oggi i ragazzi fanno spesso un po’ di gavetta. Ma per molti è più breve anche grazie a band come i Negramaro».
[…] questa estate prima farete concerti in posti che si sognano per tutta la vita (inizio il 13, 14 e 16 giugno alle Terme di Caracalla a Roma, poi il Teatro Greco di Siracusa e l’Arena di Verona) e poi suoneranno il concerto che si sogna sin da bambini: quello vicino a casa (Aeroporto Cesari di Galatina il 12 agosto), quello che raccoglie tutto il meglio della canzone, da Elisa a Samuele Bersani a Malika Ayane, Ermal Meta, Niccolò Fabi eccetera.
«Ognuno di loro sceglierà un nostro brano nel quale interagire».
Giuliano Sangiorgi: “Negramaro insieme da 20 anni grazie a una caratteristica”
[…] Ma perché avete scelto un aeroporto per suonare?
«Quello è il centro nevralgico dei nostri ricordi, è da lì che abbiamo spiccato il volo e lì è giusto ritornare».
[…] Come hanno fatto i Negramaro a rimanere insieme per oltre vent’anni senza esplodere, senza separarsi, senza litigare?
«Tra noi c’è una amicizia celestiale ma pure carnale nel senso della grande affinità nella ricerca di obiettivi e nei modi per raggiungerli. Ma c’è anche un’altra caratteristica fondamentale».
Qual è?
«Abbiamo sempre messo la canzone al primo posto».
[…] La vostra discografica Caterina Caselli ha raccontato ieri che, quando ha sentito la sua voce per la prima volta, è stata travolta dalla sua intensità.
«Una persona unica, lei, una personalità rara, la sua. A Sanremo il rock italiano si esibiva alle 2 di notte come è capitato al nostro primo Festival. Grazie a lei e, se posso dirlo, anche a noi, si è arrivati ad avere i Måneskin subito all’inizio».
Giuliano Sangiorgi scrive parole nell’epoca del politicamente corretto che spesso le censura.
«In parte il politically correct è servito a superare i pregiudizi. Ma l’esagerazione della correttezza rischia di obbligarci a un medioevo culturale».
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