La casa della decapitazione: boom di richieste per affittare la scena dell’atroce delitto. Va via come il pane la casa della decapitazione, nota anche come “casa degli orrori”. Si tratta di un’abitazione in cui una donna ha massacrato sua madre, presa in affitto solo una settimana dopo essere stata messa sul mercato. La casa si trova a St Clair, nella parte occidentale di Sydney, in Australia. Qui nel 2019, Jessica Camilleri ha ucciso sua madre Rita, decapitandola in cucina dopo averla pugnalata 100 volte.
La casa, in mattoni chiari, ha tre camere da letto. A giugno del 2020 è stata venduta per 680.000 follari australiani (circa 416mila euro) con materiale di marketing che la descrive come “davvero superba”. La casa è stata affittata poco dopo con un annuncio che evidenziava lavori di ristrutturazione, camere da letto “di buone dimensioni” e spazio abitativo “ampio”. Nell’avviso si accenna anche a problemi passati e preannuncia che, al momento della visione, l’agente avrebbe rivelato un “fatto grave” sulla casa.
Nella prima settimana di maggio 2023 la casa è tornata sul mercato degli affitti, questa volta per 530 dollari australiani a settimana (324 euro). Il volantino descrive l’abitazione come una “casa fantastica con un ottimo prezzo”. Come riporta il Daily Mail, la casa della decapitazione è andata a ruba in meno di una settimana. Questo perché gli affittuari sono alla disperata ricerca di una casa a Sydney, che dono praticamente introvabili. E a nulla vale se è stato commesso un atroce delitto all’interno.
L’autrice del delitto è stata condannata a 21 anni di carcere ( che sta scontando in un penitenziario) per aver ucciso e decapitato sua madre. La donna ha usato almeno sei coltelli per massacrare la 57enne contro cui si è scagliata con talmente tanta furia da rompere quattro delle lame durante l’aggressione. Il legale della donna ha presentato una perizia che descrive la 29enne che soffre di malattie mentali e condizioni tra cui autismo, disturbo bipolare e ansia. Teoria in parte confermata dal perito nominato dal tribunale (foto archivio pixabay.com).
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