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Cronaca Tecnologia

La prima truffa con l’intelligenza artificiale: “Un esercito di robot per fregarti. Mai visto niente di simile”

La prima truffa con l’intelligenza artificiale: “Un esercito di robot per fregarti. Mai visto niente di simile”. La prima truffa con l’intelligenza artificiale se l’aggiudica l’Australia, dove alcune persone sono state truffate da una voce al telefono che non era il parente in difficoltà ma i malviventi che avevano clonato voci. Al malcapitato, spesso anziani, arriva una chiamata con la voce di un parente in difficoltà che chiede soldi o transizioni online, ma in realtà le vittime stanno parlando con il cosiddetto chatbot che ha clonato la voce.

A lanciare l’allarme è ‘The Barefoot Investor” personaggio interpretato dal conduttore televisivo Scott Pape, secondo cui, nei suoi 20 anni di copertura finanziaria, non aveva “mai visto niente di simile”, con il numero di truffe negli ultimi tempi nel Paese schizzati alle stelle (+80%). E mentre le persone cominciano a saper difendersi dalle truffe tradizionali, come call center all’estero loschi, truffe romantiche o link falsi, come dice Pape, anche i truffatori stanno migliorando il loro modus operandi.

“Non metterti troppo comodo: un esercito di robot sta arrivando per rubare i tuoi soldi”, le parole del conduttore riportate dal Daily Mail. Mentre i motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale, come la partnership di Bing con ChatGPT, recentemente sono diventati di gran moda, ci sono una miriade di altri programmi di intelligenza artificiale, e molti sono preoccupanti.

La prima truffa con l’intelligenza artificiale

“Una nuova app di intelligenza artificiale chiamata VoiceLab può ricreare la tua voce con solo una clip di tre secondi. Si può ottenere da una chiamata spam quando rispondi ‘Pronto, chi è?’ o, più probabilmente, da uno dei tuoi post sui social”, ha detto Pape, sottolineando come ci siano diversi modi in cui questo può essere utilizzato per ottenere l’accesso ai contanti di un marchio.

“I truffatori hanno persino utilizzato la tecnologia di clonazione vocale per indurre i genitori a credere che i loro figli li stiano chiamando in preda al panico e hanno bisogno di soldi velocemente. Ciò che cercano davvero è l’autenticazione vocale” Alcune aziende, compresa qualche banca, usano l’autenticazione vocale per far accedere agli account. Se i truffatori possono anche ottenere alcune informazioni di base come un numero di conto, allora “Bingo”, ha detto Pape.

E non finisce qui, perché con i programmi di intelligenza artificiale implementati anche per cercare di hackerare password vecchio stile. Secondo Pape, i truffatori si stanno muovendo molto velocemente perché il governo o anche le banche possano tenere il passo. Ciò suggerisce di avere l’autenticazione a due fattori su tutti gli account.

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