Nuovi guai per Tiger Woods, chiesti 30 milioni di risarcimento danni: il motivo. Nuovi guai per Tiger Woods: la leggenda del golf dovrà difendersi in tribunale dall’ex fidanzata. La donna lo ha accusato di averla molestata quando lavorava per il campione americano e ha chiesto 30 milioni di risarcimento danni. Erica Herman, questo il nome della presunta vittima, ha raccontato di aver dovuto firmare un accordo di riservatezza altrimenti sarebbe stata licenziata.
A riportare la notizia è il magazine americano Sports Illustrated, secondo cui nella denuncia presentata in tribunale lo scorso venerdì, Herman è stata la fidanzata della leggenda del golf per cinque anni, ma aveva anche lavorato nel suo ristorante nel sud della Florida, chiamato The Woods Jupiter, prima che lui le facesse firmare un documento di riservatezza, perché non rivelasse la loro storia.
“Woods era il capo della signorina Herman e l’ha costretta a firmare quel documento, quando lei aveva già una relazione sessuale con lui. Un capo che impone differenti condizioni di lavoro a una sua dipendente a causa della loro relazione sessuale è molestia sessuale”, ha spiegato l’avvocato della donna, Benjamin Hobas.
Nuovi guai per Tiger Woods
Il caso è finito in tribunale dopo che la coppia, Herman, 39 anni, e Woods, 47, si è separata. L’accordo di riservatezza sarebbe stato fatto firmare al termine di un piano che la donna considera illegale. Il campione di golf l’avrebbe convinta a fare in fretta i bagagli per partecipare a una escursione alle Bahamas nel giro di un weekend.
“Herman aveva portato con sé soltanto poche cose, pensando di tornare a casa in pochi giorni”, ha spiegato il suo legale. La donna era diretta in aeroporto quando le era stato detto, all’improvviso, di incontrare l’avvocato di Woods. “Così all’improvviso l’avvocato del signor Woods le ha comunicato che non sarebbe andata da nessuna parte e che non avrebbe più visto Woods. Lei è stata tenuta bloccata in auto”, ha aggiunto Hobas.
A quel punto le sarebbe stato chiesto di firmare un accordo di riservatezza. La donna, in un’altra causa avviata a marzo, ha chiesto al giudice di annullare il documento, sostenendo di essere stata “costretta” a firmare, per non perdere il posto di lavoro. I legali del campione hanno accusato la donna di essere una “ex fidanzata mollata in cerca di visibilità, invece che rispettare gli accordi presi”.
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