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Spettacolo

Zoe Saldana: “Mio marito italiano? C’è una differenza con gli americani. Superhero sottovalutati, vi spiego…”

Zoe Saldana: “Mio marito italiano? C’è una differenza con gli americani. Superhero sottovalutati, vi spiego…”. Zoe Saldana sul marito italiano e non solo, l’attrice statunitense, 44 anni, considerata la regina della fantascienza, si racconta in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Avatar, gli Avengers, i Guardiani della Galassia. Lei è la regina della fantascienza. Che cosa risponde a chi critica l’inarrestabile produzione di sequel e franchise?
«Lo rispetto. Però, mi permetto di far notare che sono tutti film innovativi, e speciali perché si rivolgono ai più giovani, che una certa comunità all’interno di questa industria tende a trascurare, preferisce sottovalutare il loro bisogno di essere considerati e celebrati, anche ispirati. Per non parlare degli intellettuali che continuano a storcere il naso e a non rendersi conto che i superhero movie toccano la vita delle persone che si sentono outsider».

Zoe Saldana: “I miei figli prefescono mamma”

[…] I suoi figli la preferiscono in versione verde Gamora o blu Neytiri in Avatar?
«Mi preferiscono mamma. Non hanno ancora visto tutti i miei lavori: sono troppo piccoli (i gemelli hanno otto anni e Zen sei, ndr) e hanno il cuore così gentile che non tollerano i contenuti violenti. È un bene. Hanno apprezzato le produzioni animate che ho doppiato: Il libro della vita, My Little Pony, Maya e i tre guerrieri, Mister Link».

Che rapporto hanno con la sua fama?
«Fanno domande naturali, perché sono confusi: io e mio marito insegniamo loro a non parlare con gli estranei, ma poi mi vedono scattare foto con perfetti sconosciuti. Ci vogliono risposte pronte e tempo. È complicato crescere i figli sotto gli occhi di tutti, siamo persone riservate. Tre sono le cose su cui insistiamo, anzi, siamo un po’ assillanti (ride, ndr): è importante che, da privilegiati, non perdano il contatto con la realtà; che non siano sempre al centro dell’attenzione senza meritarselo, senza dare alcun contributo significativo al mondo; che capiscano la differenza tra essere artisti ed essere celebrità. In genere spiego loro: “Vostro padre e io facciamo mestieri che incuriosiscono le persone, stimolano la creatività. Però non stiamo inventando la ruota o debellando le malattie”».

Non sono concetti facili per dei bambini.
«I miei figli sono fatti di fuoco: sono calore, sono entusiasmo, sono scoppiettanti. L’altro giorno uno di loro mi ha detto: “Mamma, fai un respiro profondo quando ti senti frustrata da noi, dai nostri errori, e ripeti nella tua mente: I’m the queen of chill (la regina della quiete, ndr)”».

Zoe Saldana: “Superhero sottovalutati, vi spiego…”

Suo marito parla in italiano con Bowie, Cy e Zen?
«Sempre! Lo sto imparando anch’io seriamente da un paio d’anni. Marco è contento che possiamo usarlo in ambienti in cui gli altri non lo capiscono (ride, ndr)».

[…] Aveva l’età dei suoi figli. Li ha già portati a Santo Domingo?
«Sì, ma siamo stati di più in Europa, in Italia. È colpa mia: se vivi a Los Angeles e lavori senza sosta, nel tempo libero vuoi stare a casa, non viaggiare. C’è un’altra verità: mia nonna è venuta a mancare nel 2019, solo ora sento di riuscire a gestire il lutto, prima era troppo doloroso stare in Repubblica Dominicana. Alla fine ho portato i bambini l’anno scorso tre settimane: hanno giocato con i cugini, visitato la tomba di mio padre, scoperto ogni angolo del territorio. Sono isolani, è nel loro sangue».

Com’è stato crescere in una famiglia prevalentemente matriarcale?
«Le donne intorno mi hanno insegnato l’indipendenza dai giudizi maschili. “Siate padrone delle vostre decisioni”, dicevano. “Non chiedete il permesso a un uomo. Non dipendete economicamente da lui”. Non era ribellione: era desiderio che facessimo tesoro della loro esperienza».

Poi, adolescente, è tornata a New York.
«Là studiavo danza, qui ho cominciato a studiare recitazione. Per guadagnare qualcosa, essere indipendente e andare al cinema o a teatro con le mie sorelle ho lavorato da Burger King: prima alla cassa, poi a cuocere gli hamburger e alla fine al drive-in».

Zoe Saldana: “Mio marito italiano? C’è una differenza con gli americani”

Che cosa ricorda degli esordi a Hollywood?
«Credo che una parte di me non fosse del tutto consapevole di quello che stava facendo. Affrontavo l’ignoto con il cuore e la mente aperti, e mai da sola. Mi portavo sempre dietro qualcuno: alle audizioni con il regista, ai festival, quando un produttore voleva incontrarmi nel bar di un hotel perché diceva di piacergli il mio lavoro. Mi creavo un livello di protezione».

[…] Quanto è cambiata Hollywood dal suo debutto?
«Credo che non ci libereremo mai del modello di civiltà eurocentrico. Però, ci stiamo evolvendo: ci sono artisti figli di famiglie miste, persone gender fluid ai posti di comando che danno il via libera a storie “altre” fino a poco fa ignorate. Se a volte ci sentiamo frustrati, è solo perché il cambiamento non è tanto veloce quanto vorremmo. Ma sta accadendo, ed è importante riconoscerlo, sottolinearlo, per continuare a nutrire speranza per il futuro. Di sicuro siamo un posto migliore rispetto a 20 anni fa».

[…] Che cosa le piace dell’aver sposato un italiano (l’artista italiano Marco Perego ndr)?
«È molto orgoglioso della sua cultura, delle sue origini. Gli americani non lo sono: sono capitalisti, pensano sempre al lavoro-lavoro-lavoro, al successo-successo-successo. Per loro è importante quello che fai. Per noi è importante circondarci di amici che mettono al primo posto la qualità della quotidianità. Peccato che, quando usciamo dalla bolla, ci scontriamo con tutta quell’ansia, quella pressione, quel panico… No, grazie. Ho capito che non voglio vivere in costante modalità fight or flight, combatti o fuggi. Ne va della mia salute».

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