Reddito di cittadinanza cambia ancora: non si chiamerà più “Mia” e si divide in tre. Il reddito di cittadinanza cambia ancora: non si chiamerà più “Mia” ma “Garanzia per l’inclusione” e riguarderà circa 709mila nuclei familiari per una spesa di poco superiore ai 5,3 miliardi. Il nuovo strumento si divide in tre categorie, poiché sarà affiancato da altri due interventi per le politiche attive al lavoro.
La “Prestazione di accompagnamento al lavoro” e la “Garanzia per l’attivazione lavorativa” toccherà a diverse categorie di cittadini. Ad anticipare la novità, contenuta in una bozza del decreto di riforma del Reddito di cittadinanza, sono i quotidiani ‘Il Messaggero’ e ‘Il Sole 24 Ore’, secondo cui il nuovo reddIto di cittadinanza includerà anche altre misure inerenti al lavoro e sul quale sta lavorando il governo.
I contenuti delineano l’impianto che oramai sarebbe definito mentre su alcuni dettagli si starebbe ancora lavorando. La bozza prevede anche un inasprimento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere. Nel testo anche le altre novità sul lavoro: dagli sgravi fiscali per le assunzioni stagionali a un alleggerimento delle rigidità previste per le causali nei contratti a termine.
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