Torna la scarlattina, alert dal Ministero Salute per i casi in aumento: i sintomi da non sottovalutare. Torna la scarlattina in Europa e anche in Italia. I casi in aumento si registrano già dallo scorso anno in diversi Paesi come Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito). E non solo di scarlattina ma anche di malattia invasiva da streptococco di gruppo A (iGAS). Anche il ministero della Salute italiano richiama all’attenzione in una circolare dove si invita a intensificare le misure di sorveglianza e a fornire adeguata comunicazione.
“L’infezione da streptococco di gruppo A (GAS) causa comunemente forme lievi di malattia come tonsillite, faringite e scarlattina. Lo streptococco di gruppo A (GAS) è considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, ma può colpire anche bambini più piccoli. In rari casi i batteri GAS possono causare un’infezione grave nota come malattia invasiva da GAS (iGAS)”, sottolinea il ministero che segnala che “i bambini reduci da infezioni virali come la varicella o l’influenza sono a maggior rischio di sviluppare un’infezione da iGAS”, segnala il ministero.
Il rischio di infezioni invasive per la popolazione generale al momento è considerato basso. Questo perché, si legge anxora nella circolare, “i casi segnalati non sono causati da un nuovo ceppo e che la malattia è facilmente curabile con antibiotici”. Il ministero sottolinea però l’importanza del “riconoscimento precoce, la segnalazione e l’inizio tempestivo del trattamento dei casi di GAS”.
Torna la scarlattina, alert dal Ministero Salute
In particolare, “è importante che le infezioni correlate a GAS, quali faringotonsilliti e scarlattina, siano identificate e trattate tempestivamente con antibiotici per ridurre il rischio di potenziali complicanze, come iGAS, e ridurre la trasmissione successiva”.
Il ministero consiglia i genitori di rivolgersi al medico se sospettano un’infezione da streptococco: “Le infezioni iGAS possono presentarsi inizialmente con sintomi aspecifici (febbre, stanchezza generale, perdita di appetito) e i bambini, in particolare, possono avere una rapida progressione verso una forma di malattia grave”, conclude la circolare.
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