Scoperto il legame tra obesità e malattie autoimmuni: soprattutto 2 patologie. Il sovraccarico metabolico nelle persone in sovrappeso può sopprimere la regolazione del sistema immunitario e causare risposte infiammatorie, aumentando il rischio di malattie autoimmuni. È quanto emerge da uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Napoli Federico II e dell’Istituto per l’’Endocrinologia e l’Oncologia Sperimentale, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IEOS).
ll team, guidato da Giuseppe Matarese, ha valutato la correlazione tra obesità e malattie autoimmuni, come sclerosi multipla e diabete di tipo 1. Stando si risultati, pubblicati sulla rivista Science, il sovraccarico metabolico può sopprimere l’immunoregolazione e allo stesso tempo indurre risposte infiammatorie. Questo meccanismo potrebbe spiegare perché le persone in sovrappeso sono generalmente più inclini alle malattie autoimmuni cliniche. Gli autori suggeriscono che il cambiamento della dieta, l’apporto calorico o l’uso di farmaci che influenzano il sovraccarico metabolico possono alterare l’autoimmunità
“L’ipotesi che il digiuno influenzasse le risposte immunitarie era stata screditata dagli studiosi, ma gli studi degli ultimi 20 anni hanno fornito prove a sostegno del potenziale terapeutico associato a cambiamenti comportamentali e strategie nutrizionali come dieta, restrizione calorica e diversi regimi di digiuno”, ha detto Matarese.
“L’ipernutrizione favorisce l’attivazione cronica delle cellule immunitarie sia innate che adattative, con conseguente infiammazione sistemica, anche se di basso grado. Questi fenomeni si verificano attraverso l’impegno di percorsi intracellulari di rilevamento di nutrienti ed energia”, si legge nell’articolo in cui gli scienziati descrivono la scoperta.
Obesità e malattie autoimmuni: la scoperta
Secondo i ricercatori, l’obesità rappresenta un fattore di rischio per condizioni autoimmuni, come il diabete di tipo 1 e la sclerosi multipla. In particolare, anche il fumo, l’esposizione al sole senza le dovute precauzioni, i bassi livelli di vitamina D, l’infezione da virus Epstein-Barr e l’alto indice di massa corporea possono causare questa malattia.
Secondo studi precedenti, il rischio di sviluppare la sclerosi multipla nell’adolescenza è da 1,6 a 1,9 volte più alto nelle persone obese e in coloro che aumentano di peso in giovane età. Questa associazione è stata confermata da diversi lavori e sembra essere evidente anche nei portatori dell’antigene specifico HLA-DRB1. Allo stesso modo, gli esperti hanno commentato che un aumento di 100 grammi del peso alla nascita sembra essere associato a un aumento dell’1,7% del rischio di diabete di tipo 1.
“Il nostro studio suggerisce che l’associazione tra obesità e autoimmunità dipenda in parte dal fatto che il tessuto adiposo tende ad aumentare le risposte autoinfiammatorie, ma allo stesso tempo il peso in eccesso stesso sembra avere caratteristiche autoimmuni. Nei prossimi step sarà interessante capire come i singoli nutrienti, quindi lipidi, carboidrati e proteine, possano influenzare l’autotolleranza immunologica e la finestra temporale in cui i trattamenti per l’autoimmunità associata all’obesità tendono a essere più efficienti”, concludono gli scienziati.
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