Messico, 39 migranti bruciati vivi in un centro di detenzione: dai filmati la reazione shock delle guardie. La tragedia è avvenuta in Messico, in particolare a Ciudad Juárez, vicino al confine con gli Stati Uniti. Qui almeno 39 migranti sono morti tra le fiamme di un incendio divampato all’interno di un centro di detenzione. Le autorità stanno indagando sull’ipotesi di omicidio. Un procuratore messicano accusa alcuni dipendenti e dirigenti della struttura come responsabili della tragedia per non aver fatto nulla per evacuare le vittime.
A riportare la notizia è il Guardian, secondo cui dai filmati di videosorveglianza della struttura sono emerse immagini che mostrano una reazione shock delle guardie: se ne vanno mentre le fiamme bruciano una cella con i migranti rinchiusi all’interno. Sulla catastrofe è stata aperta un’inchiesta “per il reato di omicidio e danneggiamento di proprietà”, anche se verranno presi in considerazione ulteriori accuse. Nessuno dei dipendenti pubblici o del personale di sicurezza privato ha intrapreso alcuna azione per aprire la porta ai migranti che erano all’interno”, ha detto Sara Irene Herrerias, procuratore specializzato in diritti umani, alla stampa.
“Otto persone sono indagate come presunte responsabili della tragedia”, ha detto in conferenza stampa Rosa Icela Rodriguez, ministro della sicurezza messicano. Si tratta di due agenti federali e un funzionario statale dell’immigrazione, oltre a cinque membri di una società di sicurezza privata. “I pubblici ministeri hanno già richiesto diversi mandati di arresto”, ha aggiunto Herrerias. Mentre il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, assicura che nessuno dei responsabili resterà impunito.
Messico, 39 migranti bruciati vivi in un centro di detenzione: 8 indagati
Secondo Lopez Obrador, i migranti hanno appiccato loro stessi il fuoco per protestare contro le deportazioni. In un filmato di sorveglianza ampiamente condiviso, la cui autenticità è stata confermata dal governo, tre guardie sembrano affrettarsi a lasciare i migranti nella loro cella mentre le fiamme si diffondono e il fumo riempie rapidamente l’edificio. El Salvador, sostiene che alcuni dei suoi cittadini sono rimasti gravemente feriti. Il Paese sudamericano chiede una punizione per i responsabili della struttura.
Decine di migranti hanno trascorso la notte fuori dalla struttura dell’Istituto nazionale per le migrazioni (INM) a Ciudad Juárez in attesa di informazioni sui loro parenti e amici. Secondo le autorità messicane, i morti e i feriti sono persone provenienti da Guatemala, Honduras, Venezuela, El Salvador, Colombia ed Ecuador (immagine da archivio).
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