Eddie Jordan: “Schumacher? La moglie ha fatto una scelta che condivido. Vive prigioniera da 10 anni, ha rinunciato a tutto”. Da quel 29 dicembre 2013, quando subì il gravissimo incidente sugli sci a Meribel, sulle Alpi francesi, di Michael Schumacher si sa poco o nulla.
Di certo c’è solo che il sette volte campione di Formula 1, è in condizioni molto gravi, al punto da essere tenuto tutto rigorosamente segreto per proteggere la privacy dell’ex pilota. Tutto ciò grazie alla moglie, che in questi lunghi 10 anni ha fatto da angelo custode al marito. Della condizione di Corinna Betsch, ne ha parlato Eddie Jordan, ex boss di F1, che che ha lanciato Schumacher negli anni Novanta. Le sue parole sono state diffuse in un lungo articolo pubblicato dal quotidiano britannico The Sun.
Eddie Jordan: “Schumacher? La moglie ha fatto una scelta che condivido”
«Una situazione della quale non si intravedono soluzioni e della quale è prigioniera da quasi dieci anni. Combatte costantemente ogni giorno per mantenere il riserbo sulle condizioni del marito, ma ha praticamente rinunciato a una vita propria», ha detti l’imprenditore irlandese, spiegando che la stessa Corinna gli ha impedito di vedere l’ex ferrarista.
Una scelta che però Jordan condivide. «Da dieci anni Corinna non va a una festa, a un pranzo o a qualsiasi occasione pubblica che possa esporla. Chiunque la incontri le chiede del marito e vuole saperne di più su di lui. Un’eventualità che ormai cerca di evitare a priori. Anche per il figlio è molto difficile in queste condizioni farsi strada nel mondo dei motori. Ha un grande talento, ma non è solo questione di cognome, è oggettivamente molto dura per lui. Avrebbe bisogno di esprimersi liberamente», ha aggiunto.
Ad oggi solo ai familiari più stretti e a Jean Todt è consentito vedere Schumacher. La moglie limita con forza ogni giorno la circolazione delle informazioni. Questo quanto ha lasciato intendere e ha spiegato Jordan. «In tanti vogliono fargli visita, ma Corinna ha sempre rispettato le regole che ha imposto sin da subito. Jean Todt aveva un rapporto speciale con Michael, è normale che possa essere stato un’eccezione. Lo trovo assolutamente comprensibile».
E ancora: «Non critico in alcun modo l’atteggiamento di Corinna, anzi voglio quanto più possibile dare un contributo al rispetto della sua riservatezza. Questo per me è l’unico modo con il quale possa dare loro una mano oggi. Michael mi manca tantissimo, manca a tutti. Figuriamoci alla moglie e ai suoi figli», conclude Jordan. Corinna, infatti, nel documentario Netflix del 2021, aveva ribadito l’importanza di sostenerlo in ogni modo, in una condizione di salute nella quale il marito «c’è e non c’è al tempo stesso. l solo fatto che sia vivo ci dà tanta forza e fiducia. Michael ci ha protetto per tutta la vita, ora saremo noi a proteggere lui».
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Aggiungi Commento